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13 Aprile 2025 - 14:52
C’è un coro a Volpiano, con una storia quasi trentennale, che ha saputo trasformarsi in un potente veicolo di storie, emozioni, ha saputo dar voce a chi non ne aveva attraverso un mezzo potente ed efficace: la voce. Utilizzando la musica come strumento di comunicazione universale, il Coro Polifonico Imago Vocis di Volpiano ha scelto di far risuonare la propria voce in tematiche delicate, a volte difficili, ma sempre capaci di toccare nel profondo.
Negli anni il coro ha saputo trasformarsi, evolversi e adattarsi, ma ha sempre mantenuto saldi i suoi principi: dare vita alla musica, farla diventare strumento di sensibilizzazione, e creare un legame forte tra i suoi componenti, un legame che viene rinnovato ogni volta che le varie voci si uniscono in una fusione armonica quanto alchemica.
Il Coro Polifonico Imago Vocis ha una storia che affonda le radici nel 1997, quando nacque come I Cantori di San Rocco. La sua formazione iniziale era legata alla costruzione di un organo per la chiesa di San Rocco a Volpiano, ma l’evoluzione del gruppo, tanto musicale quanto sociale, lo ha portato ad ampliarsi e a maturare fino a diventare una realtà di grande prestigio, non solo per la comunità di Volpiano, ma per tutto il Canavese.
Nel 2002, la direzione passò a Marcella Tessarin, che ancora oggi guida il coro con passione e dedizione. Nel 2008, a seguito dell’ingresso dell’associazione nella scuola di musica di Volpiano, il coro cambiò nome in Imago Vocis; un nome che, in latino, significa "eco". Come una voce che risuona nell'aria, il coro desidera che la propria voce, unita, prevalga su tutte le diversità: di età, di cultura, di provenienza.
“Imago Vocis nasce con l’intento di fare della voce il nostro segno distintivo, di unire le persone attraverso un linguaggio universale. La musica, infatti, è il nostro modo di raccontare storie, di parlare di ciò che ci sta a cuore,” racconta Patrizia Angela Cosoleto, membro del coro e responsabile della pagina social, che con entusiasmo condivide il dietro le quinte di questa realtà musicale che ha saputo rinnovarsi nel tempo.
Quando la pandemia ha costretto il mondo a fermarsi, Imago Vocis non ha smesso di cantare. Anzi, ha trovato nuovi modi di restare unita.
“Il periodo del Covid è stato difficile per tutti - racconta Patrizia - anche per noi. Non poterci incontrare, non poter provare insieme… ma abbiamo continuato a lavorare in videochiamata, con le registrazioni che la nostra maestra ci inviava. Ci siamo reinventati e la musica ci ha aiutato moltissimo. In un momento in cui tutto era difficile, incerto, il solo pensiero che noi, con costanza, ogni giovedì ci sentivamo in videochiamata ci dava la forza, ci faceva sentire parte di un gruppo, uniti dalla potenza della musica”.
Il coro Imago Vocis al completo
Proprio alla musica, Patrizia, riserva parole speciali: “La musica raggiunge anche cose impossibili, fa cose impossibili. Mette insieme anche persone che sembravano lontanissime, è l’unico linguaggio universale, con tutto il mondo la musica parla”.
Negli ultimi anni, il coro ha iniziato ad esplorare una nuova formula di concerti, quelli a tema, una scelta che ha dato una dimensione ancora più profonda alla sua attività.
Patrizia racconta: “Abbiamo capito che ci sono tematiche sensibili che meriterebbero più di una semplice discussione, e la musica ci permette di affrontarle con delicatezza e forza. È stato così per il nostro concerto sulla Grande Guerra, nel 2018, in occasione del centenario della fine del conflitto. La musica e le parole hanno permesso di rendere vive le emozioni e i racconti di quel periodo drammatico.”
Il concerto, dal titolo evocativo “È il mio cuore il paese più straziato”, ha trattato temi legati alla guerra, alla sofferenza, alla speranza. Ed è proprio su questa linea che il coro ha deciso di continuare a operare, utilizzando la musica come una forma di dialogo, di consapevolezza e di memoria.
Recentemente, nel marzo 2025, il coro ha affrontato un altro tema delicato con il concerto “Ed io avrò cura di me”, dedicato alla malattia, al dolore e alla rinascita. Sei donne hanno condiviso con il pubblico la loro esperienza di malattia e guarigione, parlando di prevenzione e forza, mentre la musica è diventata la voce di speranza per chi lotta contro il cancro.
Il canale YouTube del coro
“Non è stato facile - racconta Patrizia - convincere chi ha vissuto personalmente la malattia a condividere la propria esperienza con il pubblico. Non tutti se la sentivano, ed è comprensibile. Ma ciò che ha prevalso è stata la volontà di trasmettere un messaggio importante: oltre al dolore, oltre alla devastazione che colpisce non solo chi è direttamente coinvolto ma anche le famiglie, deve esserci spazio per la luce e per la speranza. Loro, quel giorno, sono riusciti a portare proprio quella luce. Con la musica e le parole, abbiamo parlato di prevenzione, e da lì è iniziato tutto”.
Un altro concerto a tema che ha toccato il cuore della comunità è stato “Canto anche per te”, in cui il coro ha voluto dare voce alle donne afghane, vittime di violenza e sopraffazione, ma anche alle donne di tutto il mondo che lottano per i propri diritti. Un evento che ha visto la collaborazione con l’Associazione Pangea Onlus e il Gruppo Donne di Volpiano, per sostenere la causa delle donne afghane e raccogliere fondi destinati ad aiutare chi è in difficoltà.
A fare da sfondo a tutte queste iniziative è la realtà dell’Istituto Musicale “L. Lessona” di Volpiano, che dal 2006 ospita il coro all’interno della propria scuola. La direttrice dell'Istituto, Anna Maria Carrera, è parte del coro Imago Vocis. Questo legame ha permesso al coro di crescere e di avere una base solida per sviluppare nuovi progetti. “L’Istituto è il nostro punto di riferimento. Ci ha dato una sede stabile, una rete di supporto, e ci ha permesso di coinvolgere anche i giovani nella musica corale,” spiega Patrizia.
L’Istituto è un fiore all’occhiello del Canavese, e il coro è uno degli elementi distintivi di questa realtà che, pur basandosi sul volontariato, ha saputo costruire una comunità appassionata e determinata a fare della musica uno strumento di crescita e di cambiamento.
Nonostante la passione e la determinazione, però, Imago Vocis ha bisogno di sostegno. “La nostra scuola è basata sul volontariato e viviamo grazie alla generosità di chi ci supporta. Non è sempre facile trovare fondi, ma continuiamo a lottare per portare avanti la nostra missione,” afferma Patrizia. Per chi desidera contribuire, è possibile sostenere l'Istituto Musicale L. Lessona tramite il 5x1000, un piccolo gesto che può fare una grande differenza.
Il prossimo concerto di Imago Vocis si terrà il 13 aprile 2025, alle 16.45, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena a Mercenasco. Sarà un concerto di primavera, che vedrà il coro interpretare brani di musica sacra e profana, con compositori antichi e contemporanei. Un’occasione imperdibile per ascoltare il talento e la passione che animano questo coro unico, che continua a far risuonare la sua eco nei cuori di chi ha il privilegio di ascoltarlo.
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