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VENARIA REALE. Caso Don Mosso, Giulivi replica alla Virtus Calcio

VENARIA REALE. Caso Don Mosso, Giulivi replica alla Virtus Calcio

Il post di Fabio Giulivi

VENARIA REALE. Caso Don Mosso, Giulivi replica alla Virtus Calcio. Con un lungo post su facebook il sindaco risponde al comunicato della società sportiva. “E’ una situazione che sta diventando paradossale nei contenuti, nei tempi e nei toni”. Così inforca il primo cittadino venariese, replicando alle accuse mosse con una nota stampa dal direttivo della società sportiva. La società nei giorni scorsi aveva puntato il dito sulla mancata assegnazione di quella parte dell’impianto don Mosso, oggi in disuso, per cui la stessa Virtus aveva presentato un progetto di recupero e utilizzo. “Perché non assegnate a noi quella porzione del Don Mosso?”, la sintesi del pensiero della direzione della società sportiva. La risposta di Giulivi in un lungo post, che pubblichiamo di seguito.   “L'Assessore allo Sport Luigi Tinozzi, fin dalle prime settimane del suo mandato, ha lavorato tutti i giorni alacremente con gli uffici per verificare la complicata situazione degli impianti sportivi della nostra Città. Siamo partiti proprio dal Don Mosso dove da anni, a causa delle inerzie delle Amministrazioni passate, non si è stati in grado di contabilizzare quelle che erano le utenze dovute dal Venaria Calcio, titolare della concessione per i campi A e B dell'impianto. Attraverso incontri con dirigenti, funzionari, tecnici, grazie a ricostruzione degli scambi epistolari e perizie specifiche, abbiamo finalmente rimesso ordine ad una situazione ingarbugliata alimentata da anni di mancate risposte. Sono stati suddivisi i contatori, verificate le perdite ed i consumi, inviate le bollette delle utenze e messo in condizione questa società calcistica di pagare oltre 100 mila euro che l'Amministrazione comunale vantava quale creditrice ma che nessuno aveva mai chiesto loro. Si stava rasentando un danno erariale per le casse comunali ma grazie ad un lavoro minuzioso si è riusciti a rimettere in ordine questi conteggi dopo molto (troppo) tempo. Sistemata la parte delle utenze ci siamo dedicati al campo C, fonte di contenziosi e di denunce per uso improprio da parte del Venaria Calcio. Proprio alcuni dirigenti della Virtus ci segnalavano più volte un probabile utilizzo improprio dell'impianto da parte del Venaria Calcio. Abbiamo ricostruito, anche in questo caso, tutti i passaggi del passato, dove nuovamente emergono grandi responsabilità di mancata chiarezza da parte di chi ci ha preceduto, non andando mai a formalizzare dei SI o dei NO in maniera chiara e lasciando sempre tutto al campo delle interpretazioni reciproche. I nostri tecnici hanno accertato l'inagibilità del campo C, annesso al campo D e alla tribuna, già dichiarati inagibili e pertanto abbiamo scritto al Venaria Calcio intimando questa società a non utilizzare più tale campo proprio per salvaguardare l'incolumità dei ragazzi, degli allenatori e degli accompagnatori. Perché una buona Amministrazione deve anche saper dire dei NO, a tutela in primis di tutti gli utilizzatori degli impianti, sempre tenendo conto che la sicurezza è il valore in assoluto che ci interessa di più. Subito dopo ci si è concentrati sulla pratica dell'impianto della San Francesco, dialogando con i legali della Parrocchia, per ritornare in possesso dell'area evitando ulteriori strascichi legali e sbloccando anche questa situazione da anni lasciata in sospeso. A seguito di questa ulteriore risoluzione di una annosa questione sulla  titolarità dell'area ci siamo quindi trovati con: Don Mosso abbandonato (campo C e D); San Francesco abbandonato; Bocciodromo abbandonato; Campo degli arcieri con concessione scaduta; Rotelliere con concessione scaduta. Pertanto si è proceduto con delibere specifiche per prorogare le concessioni per le società Sentiero Selvaggio (campo arcieri) e Polisportiva  (rotelliere) così da dare regolarità allo svolgimento delle attività sportive. Certi passaggi è necessario illustrarli ai cittadini affinchè si sappia  di chi siano le responsabilità dello scempio sportivo che stiamo cercando di affrontare con tutti i passaggi previsti dalla legge. E queste tappe hanno bisogni purtroppo di tempi tecnici per il loro espletamento. Quando leggo i comunicati stampa di alcuni consiglieri comunali di opposizione (non tutti fortunatamente), che in taluni casi hanno avuto pure responsabilità amministrative in un recente passato, e che si sono resi complici del percorso che ha portato a questa imbarazzante situazione, mi chiedo come non provino un pò di disagio nello scrivere certe cose. Io capisco che il ruolo di un certo tipo di opposizione sia quello di criticare sempre e comunque ma ci andrebbe anche il buon gusto per taluni di guardare alle proprie azioni passate. Un confine di onestà intellettuale che non andrebbe mai oltrepassato. E magari per taluni sarebbe anche ora di chiedere scusa alla Città. Ma tant'è, veniamo alla Virtus Calcio. Una società nata un paio di anni fa e che era ben consapevole dello stato in cui si trovavano gli impianti venariesi. Quando si costituisce una società di calcio, bisognerebbe prima fare un'analisi sulla disponibilità delle strutture in essere ed immagino che questa analisi sia stata fatta. Impianti pronti, purtroppo, non ve ne sono, proprio a causa della politica che ci ha preceduto, e pertanto Virtus ha iniziato la propria attività affittando un campo dello Sport Club Venaria (municipalizzata del Comune). Sta passando purtroppo un messaggio sbagliato: sembra quasi difatti che a Venaria non ci siano impianti a disposizione della Virtus a causa dell'amministrazione Giulivi in carica, ricordo, da ottobre 2020. In realtà gli impianti sono abbandonati da anni, ben prima del nostro arrivo. Quando qualche consigliere sostiene la seguente frase "Alla Virtus vanno concesse le stesse condizioni del Venaria Calcio" va chiaramente detto che questo consigliere sta prendendo in giro i dirigenti Virtus, i ragazzi e le loro famiglie. Sapete perchè? Perchè dare le stesse condizioni vorrebbe dire che il Comune si debba far carico del rifacimento di un impianto, con contributi a carico dei cittadini, e successivamente alla ristrutturazione venga poi fatto un bando e scritta una concessione che ricalchi quella che attualmente ha il Venaria Calcio e che non abbiamo scritto noi. Ma oggi impianti pronti non ve ne sono, quindi come si fa a garantire le stesse condizioni alla Virtus? E' ora di finirla di prendere in giro le persone e bisogna raccontare la verità senza giocare sulle aspettative delle società e delle famiglie. Soprattutto chi ha ruoli istituzionali, anche di opposizione, dovrebbe cercare di essere più serio e prudente nel parlare di certi argomenti pur nella legittima critica politica. Abbiamo incontrato la società Virtus Calcio molte volte raccogliendo la loro disponibilità a far calcio a Venaria con grande soddisfazione anche da parte nostra. Siamo ben felici che nascano nuove società che abbiano voglia di far fare sport per i nostri ragazzi. Nel frattempo i campi dello Sport Club, lo scorso inverno, sono stati oggetto di incendi dolosi, mettendo a repentaglio la continuità sportiva della Virtus. Questa Amministrazione, grazie al lavoro di ASM, si è impegnata a ridurre al minimo i disagi, correndo sempre affinchè i campi potessero essere nuovamente pronti. Abbiamo accorciato ogni tempistica possibile, sempre nel rispetto delle norme e della sicurezza, pur di farli rientrare quanto prima e difatti il disagio è stato certamente limitato nonostante all'inizio temessimo uno stop ben più lungo. Inoltre, per programmare meglio il futuro, ci è stato chiesto un allungamento della durata della locazione che è stata concessa proprio per aiutare Virtus a fare sport in Città anche nei prossimi anni. Durante la fase degli incendi, che hanno coinvolto i campi dello Sport Club, Virtus ha più volte chiesto l'utilizzo del famoso campo C di cui sopra. Ma tale campo non poteva esser assegnato proprio perchè reso inagibile dalla perizia dei tecnici. Non solo. Tale campo, da convenzione, art.2, (come abbiam detto non scritta da noi...) avrebbe dovuto esser addirittura dato, su richiesta, al Venaria Calcio ma questa Amministrazione ha risposto negativamente ad ogni richiesta (anche a quella del Venaria Calcio che nel frattempo lo aveva nuovamente richiesto) proprio nell'ottica di una messa in sicurezza in attesa di una riqualificazione completa attraverso i bandi. E veniamo quindi ai bandi. Fin dall'inizio abbiamo dichiarato che gli impianti distrutti del Don Mosso, Bocciodromo e San Francesco sarebbero stati oggetti di bando per la riqualificazione e la gestione degli stessi. Il Comune non ha i soldi per riqualificare queste strutture e pertanto abbiamo chiesto a SCR, società regionale esperta di bandi, la disponibilità nel seguirci in questa procedura. Per realizzare dei bandi, nei quali si richiedono fondi ai privati, è necessario capire se esiste proprio un interesse da parte dei privati ad effettuare l'investimento e soprattutto se  esistono tipologie di attività sportive prevalenti sulle quali investire. Tutto ciò al fine di evitare di scrivere bandi lontani dalla realtà del momento, con il rischio che vadano deserti, allungando l'agonia delle strutture stesse e facendo spendere ulteriori soldi e tempo all'Ente (vogliamo parlare dell'ultimo bando che ha riguardato la gestione del Bocciodromo?). Viene quindi indetto un avviso  (delibera 137 del 7 giugno 2021) dove si ribadisce chiaramente che trattasi di avviso esplorativo per conoscere gli interessi dei privati senza alcun obbligo da parte dell'Amministrazione. La manifestazione di interesse è uno strumento informativo a disposizione dell'Ente il quale, prima di avviare una procedura di appalto o una concessione, ha la facoltà si svolgere indagini di mercato come appunto nel nostro caso, invitando operatori del settore a manifestare l'interesse. Con la pubblicazione dell'avviso sono stati comunicati gli oggetti contrattuali e sono stati sollecitati gli operatori nel manifestare la propria disponibilità alla partecipazione in una futura procedura. La finalità dell'iniziativa è stata resa nota proprio all'art. 1 "Il presente avviso è finalizzato esclusivamente all'espletamento di un'indagine esplorativa, con l'obiettivo di fornire all'amministrazione comunale uno strumento per verificare la potenziale valorizzazione del patrimonio sportivo comunale, con particolare riferimento alla riqualificazione e gestione degli impianti per un periodo da definirsi e con riserva di adozione di atti successivi". Nessun diritto è perciò scaturito, nè a carico dell'ente nè a carico dei numerosi operatori che hanno manifestato la loro disponibilità. Circostanza nota anche alla Virtus per mezzo delle disposizioni di cui all'art. 2 dell'avviso ed espressamente accettata con dichiarazione rilasciata da Virtus l'8 luglio u.s. annessa alla manifestazione di interesse. Hanno risposto all'avviso diversi operatori e mentre per il Don Mosso vi è stata una uniformità sulla tipologia di sport da svolgere, ovvero il calcio, sulla San Francesco sono arrivate proposte piuttosto eterogenee tra loro. La Commissione che valuta queste proposte era formata non da politici, ma da dirigenti e funzionari del Comune, che hanno restituito il lavoro su un prospetto sintetico sottoposto all'Amministrazione per le finalità unicamente connesse all'indagine e nel rispetto del dlgs 50/2016 pur trattandosi di un mero avviso esplorativo e non di una procedura di gara. La volontà quindi è quella di procedere al più presto ad un bando su un progetto volto alla riqualificazione dell'impianto per calcio per il Don Mosso mentre sulla San Francesco, non avendo proposte univoche, probabilmente si procederà con un bando meno vincolante dal punto di vista della destinazione finale sportiva (ovvero non sarà indicato uno sport prevalente ma sarà lasciata l'iniziativa ai privati, dal calcio ad altre attività sportive). Gli esiti saranno valutati da una commissione indipendente. Ma di tutto questo ne parleremo in un'apposita Commissione sport che verrà convocata a breve non appena avremo tutti gli atti pronti. Il progetto della Virtus, come tutti gli altri, è stato visionato dalla Commissione e da nessun altro. Scrivere che potrebbe esser stato diffuso a terzi significa creare sospetto sulla professionalità dei dirigenti e dei funzionari del Comune che hanno portato avanti un lavoro importante. In maniera vergognosa ed inaccettabile si va ad incutere il sospetto di eventuali violazioni del segreto d'ufficio da parte di funzionari pubblici ma poi non se ne capirebbe nemmeno il motivo. Tutto ciò è gravissimo e diffamatorio e ci si assumerà le responsabilità di quanto dichiarato. Nessuna società, tra quelle che hanno partecipato all'avviso esplorativo, ha posto alcuna questione o problema. Nessuna ha protestato, inviato comunicati, creato polemiche, inviato lettere al Comune. Evidentemente avevano letto e compreso bene il tipo di avviso pubblicato dall'Ente. Solo da Virtus abbiamo ricevuto bordate inspiegabili. Leggendo nemmeno troppo velatamente tra le righe dei vari comunicati, si scorge quasi un disegno politico volto a trovare pretesti per attaccare un'Amministrazione che ha tra i suoi obiettivi quello di restituire alla Città impianti sportivi degni di questo nome. Speriamo che sia solo una sensazione errata perchè mischiare sport e politica non rende un buon servizio alla Città e allo sport tutto. Chi è quell'amministratore che non vorrebbe che una società venariese possa far sport in città? Sicuramente nessuno di questa amministrazione. Auspichiamo anzi che Virtus possa partecipare ai bandi e magari presto realizzare l'impianto che consenta di svolgere loro la propria attività in città. Saremmo i primi a rallegrarcene visto che amiamo il calcio e lo sport. Ma per arrivare a questo risultato bisogna rispettare la legge e non ripetere gli errori del passato. Quando però nel comunicato stampa, nella chiosa finale, si riporta che la società Virtus <<ringrazia i consiglieri di minoranza per essere attenti al sociale e a quei diritti e doveri che ogni amministrazione dovrebbe far valere>> ci poniamo una domanda. Ma la Virtus lo sa che alcuni di quei consiglieri sono quelli che ci hanno portato in questa situazione? Ma davvero la polemica politica può scadere nel cortocircuito del buonsenso? Abbiamo incontrato i dirigenti della Virtus più di qualsiasi altra società sportiva o culturale presente in Città. In un anno di amministrazione è oggettivo che abbiamo risolto delle pendenze sportive che da anni bloccavano alcuni impianti e che ora ci consentono di esser pronti per la fase finale dell'avvio dei bandi. La bacchetta magica non l'abbiamo ma la voglia di risolvere i problemi, uno per volta, quella sì! Le critiche sono salutari per qualsiasi amministrazione e noi le accettiamo e le accetteremo sempre, quando sono costruttive, perchè consentono di correggere e migliorare l'azione di governo. Nessuno ha la presunzione dell'infallibilità. Le illazioni, le falsità e le chiacchiere da bar invece le respingiamo al mittente perchè la nostra volontà è solo quella di mettere tutte le nostre società nella loro miglior condizione per poter allenarsi e giocare a Venaria. Per questa Amministrazione parlano i fatti e le azioni di questo primo anno e continueremo a lavorare con passione e serietà su questa strada. Senza  possibilmente ripetere gli errori delle amministrazioni del passato che ci sono costati, e ci costano, centinaia di migliaia di euro di danni sugli impianti. E non solo su quelli sportivi. Amministrare significa fare delle scelte sempre nell'ottica dI una crescita della Città. Vogliamo che alla fine di questo mandato la situazione degli impianti sportivi sia migliore rispetto a quella che ci siamo trovati di fronte al nostro insediamento. Per il bene della Virtus, per il bene di tutte le società sportive cittadine ed i loro iscritti, per il bene ultimo di tutta la nostra Venaria”.
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