Cerca

Per chi suona la campana

Battaglia navale nell'arcidiocesi di Chivasso

Nel futuro c'è anche un nuovo oratorio a Casterlosso?

Battaglia navale nell'arcidiocesi di Chivasso

Don Tonino, Don Davide e Don Giampiero

Anche nella Chiesa,  come nella politica  e nella vita civile, spesso si determinano antagonismi e rivalità sia pure con uno stile del tutto proprio: misurato, felpato, fatto di segni più che di prese di posizione, attento a non urtare ma non per questo meno deciso e spesse volte  attento a mandare chiari messaggi  all’avversario o, in certi casi, ad assestare qualche colpo. Queste polarizzazioni, sovente,  hanno radici teologiche, diverse visioni di Chiesa, schieramenti, correnti o, molto più propriamente, e prosaicamente, l’appartenenza a   cordate costituite in vista di obiettivi di carriera che, in molti casi, più che l’avidità o la concupiscenza, costituiscono il vero peccato dei preti.

In molti casi  però – come avviene  fra tutti gli umani – le rivalità derivano  da idiosincrasie, antipatie o magari da  qualche mai sopito rancore.

Sul  territorio di  Chivasso  regna incontrastato da nove anni il prevosto don Davide Smiderle  la cui giurisdizione  (qualcuno la chiama maliziosamente  la sua «metropolia» o arcidiocesi)  si è estesa nel tempo sulle parrocchie di  Boschetto, Castelrosso, Mandria e  Betlemme senza contare le cappellanie dei Cappuccini, Montegiove, e con l’appendice di Verolengo dove si è insediato il giovane suo  pupillo don Valerio D’Amico, noto per il suo impegno nella pastorale giovanile  ma anche per la sua avvenenza per cui è stato  paragonato a monsignor Georg Ganwstein, il fascinoso segretario di  Benedetto XVI.

Personalità dinamica e volitiva, autorevole membro del consiglio presbiterale e della commissione presbiterale regionale, Don Smiderle è  sicuramente  il personaggio più emergente della diocesi.

E mentre sulla parrocchia della Blatta - di cui è parroco il placido  e attempato bettazziano don Tonino Pacetta – non sussistono problemi,  è con la  parrocchia della Madonna del Rosario alla Coppina e la cappellani dei Torassi che -dicono i bene informati - si è creato -   per usare un termine soft -  un certo  dualismo.

Ivi è parroco,  da quando  fu trasferito da Castelrosso con un certo clamore mediatico,  il pure lui giovane don Giampiero Valerio il quale , con pazienza montanara e senza perdersi d’animo per quella che poteva sembrare una punizione, sta invece lavorando sodo nella pastorale giovanile e non solo, spendendosi senza risparmio  in varie attività che riempiono le chiese affidategli e che ne stanno facendo un punto di riferimento per un quartiere da sempre  periferico e difficile.

Un riconoscimento gli è venuto nell’ottobre scorso quando -con sorpresa di molti -  alla Coppina è arrivato per festa la patronale della Madonna del Rosario nientemeno che Sua Eminenza il neo cardinale  Arrigo Miglio al quale è stata riservata una grande   accoglienza di popolo, di famiglie  e di giovani.

Circola intanto la voce che presto don Davide realizzerà un  grandioso oratorio a Castelrosso, lo stesso progetto che  don Giampiero non potè  attuare.  Insomma, una bella e nobile gara  emulativa   nella  vigna del Signore.

Qualcuno ha fatto notare anche un particolare non secondario della vicenda.

Vengono in questo 2023 a scadere i nove anni di nomina di ambedue i parroci che, secondo il diritto, potranno essere rinnovati o meno.

Cosa succederà? Uno verrà rinnovato e l’altro no?  Saranno entrambi destinati ad altra sede?

Oppure – quieta non movere et mota quietare – rimarranno  entrambi al loro posto?

Un bel nodo da sciogliere per il vescovo Edoardo che nel 2024 compirà i fatidici settantacinque anni e dovrà presentare le sue dimissioni a papa Francesco. Il quale potrà accoglierle ma anche prorogarlo nel suo incarico.

Ipotesi – tanto per rimanere nelle polarizzazioni -  da alcuni temuta e da altri auspicata.  

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori