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Pecco Day: qualcosa non torna nei conti fatti dal Comune. E non solo...

Ecco perché l'evento non ha tirato come ci si aspettava

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Piazza d'Armi ieri pomeriggio per la festa di Pecco Bagnaia

Ammettiamo, anche se a malincuore: la festa di Francesco Pecco Bagnaia di domenica 18 dicembre è stata un "flop".

Alcune centinaia di persone per poco tempo al freddo e poi a casa a riscaldarsi e a vedere la finale del campionato mondiale di calcio. Per questo flop non è il caso di farla più grossa di quello che è, né di scatenare polemiche.

Tuttavia, a cose fatte, si possono avanzare alcune piccole osservazioni. Nulla di originale. Cose delle quali si parla da giorni sui social. Limitiamoci a metterle in fila.

Punto primo

La stagione era quella sbagliata: il freddo di dicembre non ha favorito l’afflusso di tifosi e curiosi. Quanti erano? Qualche centinaia di persone, a occhio.

Punto secondo

Il giorno era sbagliato: alle 16 in punto cominciava la finale del campionato di calcio del mondo. Chi segue il calcio vuole trovarsi a casa di fronte al televisore almeno un quarto d’ora prima dell’inizio per ascoltare i commenti preventivi. Perciò, una parte dei già pochi presenti sulla piazza se ne è andata per tempo.

La stretta di mano tra il sindaco Claudio Castello e Pecco Bagnaia

Punto terzo

Il Comune ha pubblicato all’albo pretorio la delibera di Giunta che assegna un contributo di 20.000 euro al Fan Club Bagnaia per l’organizzazione e la realizzazione dell’evento.

O forse di due eventi, cioè la trasmissione in diretta della gara di novembre e la festa del 18 dicembre: al riguardo la delibera non ci sembra chiara.

Però oltre al contributo al Club bisogna calcolare le spese complessive sostenute dal Comune e da altre istituzioni pubbliche, cioè alla fin fine da tutti noi cittadini.

Difficile calcolarle. Però possiamo farci un’idea dell’entità leggendo la delibera: il Comune ha concesso l’utilizzo gratuito del suolo pubblico e del palco.

Il palco qualcuno l’ha montato e chi l’ha montato deve essere pagato, quindi aspettiamoci un’altra delibera o determina comunale di spesa.

Il Comune ha dovuto disporre l'apertura del Centro Operativo Comunale di Protezione Civile e l'attivazione del relativo volontariato.

Il Comune inoltre avrà probabilmente sostenuto la spesa per gli straordinari della Polizia Municipale di altri dipendenti dell’ente.

In piazza c’erano Carabinieri e agenti della Polizia Statale, chiamati a prestare la opera in un giorno festivo.

Tant’è vero che, come ricorda la delibera, all’inizio del mese si è tenuto a Torino un tavolo tecnico tra i soggetti competenti per la definizione delle misure da attuare per il coordinamento della sicurezza.

Punto quarto

Queste osservazioni non avrebbero però alcun senso se la città ricavasse dall’evento dei consistenti vantaggi economici.

Sono i vantaggi sottolineati dalla delibera: “è previsto un notevole afflusso di pubblico, che… avrà modo di conoscere ed apprezzare anche le numerose attività commerciali radicate nel centro storico”, costituendo un “prezioso volano per le attività economiche”.

L’evento sarà seguito dalle telecamere nazionali e internazionali: “una preziosa vetrina per valorizzare la nostra Città e sue architetture più rappresentative”.

Però domenica 18 dicembre l’afflusso di pubblico è stato scarsissimo: quanti benefici immediati ne hanno tratto il commercio e le altre attività chivassesi?

La piazza di ieri per Pecco Bagnaia

Punto quinto

Può darsi che i vantaggi arriveranno in futuro.

Ma il fenomeno Pecco Bagnaia non durerà in eterno.

Un grande campione può vincere il mondiale per qualche anno - Valentino Rossi lo ha vinto nove volte - poi fine della festa e delle eventuali ricadute economiche sulla città.

Per quanto entusiasmante, una festa come quella per Bagnaia è un evento effimero.

Chivasso non può certo costruirvi il suo futuro.

In passato la città ha tratto prosperità e guadagni da risorse durate a lungo, durate decenni, come il grande mercato settimanale del bestiame.

Sappiamo che l’amministrazione di Claudio Castello è al lavoro per creare nuove iniziative economiche durevoli, stabili, non effimere.

Quindi niente polemiche o critiche gratuite, ma solo la consapevolezza che una festa come quella di domenica non durerà a lungo. Poi la pacchia sarà finita, come dice un noto politico rappresentato sul palco da un noto consigliere regionale.

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