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Chivasso
28 Novembre 2022 - 19:18
Chiara Gasparri, consigliera comunale di Sinistra Ecologista
Continuano a tenere banco le polemiche della seduta consiliare di giovedì scorso.
Non solo quelle legate alla mozione relativa al sociale, respinta in malo modo, ma anche quelle relative ad un’altra mozione, quella sulla manutenzione della rete idrica cittadina presentata dal consigliere comunale Bruno Prestìa.
Il documento di Prestìa - presentato alla luce dei frequenti guasti alla rete idrica, con conseguente spreco d’acqua nelle strade della città - è stato respinto.
Perché? Non l’abbiamo capito. Il consigliere di opposizione chiedeva l’impegno per istituire una commisione ad hoc per vigilare sulla manutenzione della rete da parte di Smat, la società che ha in gestione il servizio. Detto, fatto: almeno è quanto ha assicurato l’assessore Fabrizio Debernardi. Ma, alla fine, la mozione è stata comunque respinta su richiesta, per tutta la maggioranza, della capogruppo della stessa lista di Debernardi, la consigliera Chiara Gasparri. Il motivo? Una questione di forma.
Ecco, tanto è bastato - ma ormai il Consiglio era finito - per scatenare la reazione del consigliere di “Per Chivasso”.
Bruno Prestìa, consigliere comunale di Per Chivasso
“Quante cose potrebbero cambiare, se tanta gente salvasse la sostanza, con lo stesso impegno con cui salva l’apparenza... - inforca Bruno Prestìa -. La maggioranza di governo a guida Castello, dopo aver imposto i diktat ai propri consiglieri, filosofeggia su forma e sostanza di una mozione che invece esprime una problematica seria che coinvolge l’intera comunità: l’acquedotto cittadino. La mozione chiedeva due semplici cose, una riferire in Consiglio Comunale se ci sono state interlocuzioni tra amministrazione e Smat su analisi della rete e piano di manutenzione, al fine di programmare idonei investimenti, la seconda, la convocazione di una Commissione di merito alla presenza di Smat per illustrare quali iniziative siano state intraprese, quali in programma, le risorse occorrenti alla sistemazione definitiva della rete onde evitare continue interruzioni del servizio oltre allo spreco di risorse. Questo in sintesi l’oggetto portato in discussione”.
“Tutto bene - aggiunge Prestìa - fino a quando il sindaco, che non parla mai, chiede di delegare il suo assessore a ringraziare per la richiesta di Commissione assolutamente utile per poi, come da loro evidentemente già in programma, bocciarla senza né arte né parte, dando prova del reale interesse del governo cittadino alla risoluzione dell’annosa questione acquedotto: ovvero, zero assoluto”.
“Gasparri - conclude il consigliere di Per Chivasso - ha ricordato agli altri consiglieri di essere andata a scuola: bene, anche noi grazie a Dio ci siamo andati e non andiamo di certo a sviscerare titoli o filosofi preferiti. A noi interessa la sostanza, ovvero risolvere la questione acquedotto, a lei invece probabilmente la forma se “non le piace la mozione posta così”... come ha detto. Insomma, un modo filosofeggiante per dire grazie, ma a noi non ci interessa né il vostro parere, né affrontare la discussione sul tema che avete posto. A noi non interessa citare Platone, Seneca o altri personaggi, interessa dire ai cittadini ecco: questo è quanto Smat ci ha comunicato e questo il piano d’intervento. Tutto il resto, come piace spesso dire a qualcuno dei suoi, è aria fritta, è tutto un teatrino”.
Sul punto dice la sua anche Matteo Doria, consigliere comunale di Amo Chivasso e le sue frazioni.
Matteo Doria, consigliere comunale di Amo Chivasso e le sue Frazioni
“L’acquedotto di Chivasso è un colabrodo da anni - ribatte Doria -, ho fatto una miriade di richieste di riparazioni a seguito delle segnalazioni dei cittadini negli ultimi dieci anni, così come altri stanno facendo. La maggioranza ha bocciato la nostra mozione che richiedeva interventi seri e lavori pianificati su questa infrastruttura. La scusa che hanno utilizzato?".
"Non gli piaceva la “forma” per come è stata scritta... - conclude Doria - Badassero un po’ di più alla sostanza, i cittadini non si ritroverebbero con i beni pubblici in questo stato di conservazione disastroso, che genera sprechi idrici ed energetici e costi aggiuntivi per la popolazione. Il comportamento da “bambino capriccioso” tenuto dalla maggioranza su di un problema così serio come l’acquedotto cittadino è stata una cosa vergognosa”.
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