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24 Dicembre 2025 - 11:51
Ambulanza
Torino si è fermata per qualche istante nel pomeriggio di ieri, 23 dicembre. Erano da poco passate le 16.40 quando un uomo di circa 30 anni è precipitato dal balcone di un palazzo all’angolo tra via Cesana e via Vigone, schiantandosi al suolo davanti a chi in quel momento stava attraversando la strada o camminava sul marciapiede. Un volo improvviso, violentissimo, che non gli ha lasciato scampo.
I tentativi di soccorso sono stati immediati ma purtroppo inutili. Per l’uomo non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo, a causa delle gravissime lesioni riportate nell’impatto. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, insieme agli agenti della polizia di Stato, che hanno avviato subito gli accertamenti necessari per ricostruire l’accaduto.
Fin dalle prime verifiche, però, il quadro è apparso chiaro. Non ci sarebbero dubbi sul fatto che si sia trattato di un gesto volontario. Nessun segno che faccia pensare a un incidente o a responsabilità di terzi. Una conclusione maturata rapidamente dagli investigatori, anche sulla base delle circostanze e delle testimonianze raccolte nelle ore successive.
La scena si è consumata in un punto molto frequentato del quartiere, un incrocio attraversato ogni giorno da residenti, automobilisti e pedoni. Diverse persone si trovavano in zona al momento della caduta e hanno assistito, sgomente, a quei drammatici istanti. Un trauma collettivo che ha lasciato un segno profondo, amplificato dal periodo dell’anno: pochi giorni prima di Natale, mentre la città si prepara alle feste.
Questa mattina, 24 dicembre, qualcuno ha voluto lasciare un segno silenzioso ma carico di significato. Un residente ha deposto un mazzo di fiori bianchi vicino al marciapiede di via Cesana, accanto alle strisce pedonali dove si è consumata la tragedia. Un gesto semplice, discreto, per ricordare una vita spezzata e per dare forma a un dolore che non conosce parole.
Episodi come questo riportano inevitabilmente l’attenzione su un tema delicato e spesso difficile da affrontare. Parlare di suicidio non è semplice, ma resta necessario farlo con rispetto e responsabilità, ricordando che dietro ogni gesto estremo ci sono fragilità, solitudini e sofferenze che spesso restano invisibili fino all’ultimo momento. La cronaca restituisce il fatto nudo, ma non può raccontare tutto ciò che precede una decisione così drammatica.
Per questo, insieme al racconto dei fatti, è fondamentale ricordare che chiedere aiuto è possibile. In caso di emergenza immediata è sempre attivo il 112. Chi sta vivendo un momento di grave difficoltà, o conosce qualcuno che potrebbe essere in pericolo, può contattare Telefono Amico al numero 02 2327 2327, attivo tutti i giorni dalle 10 alle 24, oppure utilizzare la chat WhatsApp al 345 036 1628, disponibile ogni sera dalle 18 alle 21. È attivo anche il servizio di Samaritans Onlus, al numero 06 77208977, tutti i giorni dalle 13 alle 22. Numeri che rappresentano un punto di ascolto, spesso decisivo, nei momenti più bui.
Torino, intanto, continua a fare i conti con il silenzio lasciato da quella caduta improvvisa. I fiori sull’asfalto restano lì, a ricordare che dietro la cronaca c’è sempre una storia umana, e che anche nei giorni di festa la città può essere attraversata da un dolore improvviso, che chiede attenzione, rispetto e consapevolezza.
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