Il fumo prima ancora delle fiamme. Un incendio che non si è propagato, nessuna evacuazione, nessun appartamento distrutto. Eppure, dentro un alloggio di via Ferrufini, ad Alessandria, una donna di circa settant’anni ha perso la vita. È stata trovata morta nella sua abitazione, dove nelle ore precedenti un divano avrebbe preso fuoco, sprigionando esalazioni risultate fatali.
L’intervento è scattato nella mattinata di oggi. Sul posto sono arrivati gli agenti delle Volanti, la Polizia Scientifica e i Vigili del Fuoco, chiamati a chiarire le circostanze di un decesso che fin da subito non ha presentato elementi riconducibili a cause violente o a responsabilità di terzi. A confermarlo è una nota diffusa dalla Questura di Alessandria: non ci sarebbero segni di intervento esterno e l’ipotesi più accreditata è quella di una morte per inalazione di fumi tossici.
Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio sarebbe rimasto circoscritto all’arredo. Il divano avrebbe preso fuoco per cause ancora da chiarire, ma senza sviluppare un rogo esteso. Proprio questo dettaglio rende la vicenda ancora più insidiosa: non grandi fiamme, non un appartamento devastato, ma esalazioni silenziose, capaci di saturare l’ambiente in pochi minuti. Un pericolo spesso sottovalutato, soprattutto nelle abitazioni dove si vive da soli.
I vigili del fuoco hanno escluso danni strutturali e non si è resa necessaria alcuna evacuazione dello stabile. Nessun altro residente è rimasto coinvolto. L’alloggio è stato messo in sicurezza e l’area circostante non ha riportato conseguenze. Resta però il peso di una morte avvenuta tra le mura di casa, senza testimoni, in un contesto che non ha lasciato spazio a una richiesta di aiuto.
Ora spetterà agli accertamenti tecnici stabilire con maggiore precisione l’origine dell’incendio e la dinamica esatta degli ultimi momenti. La Polizia Scientifica è al lavoro per analizzare l’ambiente e raccogliere elementi utili a completare il quadro. Non si esclude che il decesso possa essere stato rapidissimo, proprio a causa della concentrazione di gas e fumi sprigionati dai materiali sintetici del divano.
È una tragedia che riporta al centro un dato spesso dimenticato: negli incendi domestici, il fumo è il vero killer. Più delle fiamme, più del calore. Bastano pochi minuti perché l’aria diventi irrespirabile, soprattutto in ambienti chiusi, e perché una situazione apparentemente contenuta si trasformi in una trappola mortale.
In via Ferrufini, oggi, non ci sono transenne né palazzi evacuati. Solo un appartamento silenzioso e una vita spezzata. Una morte che non fa rumore, ma che lascia una domanda aperta sulla sicurezza domestica e sulla fragilità di chi vive solo, spesso senza la possibilità di essere soccorso in tempo.