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Cronaca
18 Dicembre 2025 - 09:41
Trattori rubati e spediti all’estero, nel mirino anche il Ciriacese: colpi per 2,5 milioni tra Piemonte ed Emilia
Un’indagine lunga mesi, costruita tra sopralluoghi notturni, tracciati satellitari e intercettazioni, ha portato allo smantellamento di una banda specializzata nel furto di trattori e mezzi agricoli, capace di colpire aziende tra Emilia Romagna e Piemonte, con incursioni anche nel Ciriacese. Le manette sono scattate il 4 dicembre, quando i carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Modena hanno arrestato quattro uomini, di 58, 46, 44 e 21 anni, tutti di origine albanese.
Le accuse sono pesanti: associazione a delinquere, furto aggravato, ricettazione e autoriciclaggio. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il gruppo aveva messo a punto un sistema rodato, replicato con precisione in decine di episodi. Prima i sopralluoghi accurati nelle aziende agricole, per studiare accessi, sistemi di sicurezza e vie di fuga. Poi l’azione, sempre nel cuore della notte, quando i trattori venivano prelevati e fatti sparire nel giro di pochi minuti.
I mezzi rubati non venivano subito trasferiti all’estero. Venivano invece nascosti temporaneamente in aree boschive, spesso isolate, per ridurre il rischio di controlli. Solo in un secondo momento entrava in scena il componente più anziano della banda, incaricato del trasporto: un autoarticolato caricava i trattori e partiva per un lungo viaggio via terra verso l’Albania, attraversando Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina e Montenegro.

L’attività criminale si è concentrata soprattutto durante l’estate nelle province di Modena, Bologna, Parma e Reggio Emilia, ma il raggio d’azione si è esteso anche al Piemonte. Le indagini hanno permesso di documentare il furto di 28 trattori, di cui 22 recuperati e restituiti ai proprietari, oltre a 17 tra autovetture e furgoni utilizzati o sottratti dalla banda. Il valore complessivo della refurtiva è stato stimato in 2,5 milioni di euro.
Decisivo il lavoro investigativo dei carabinieri, che hanno passato al setaccio le telecamere di videosorveglianza delle aziende colpite, analizzato intercettazioni telefoniche e tabulati di traffico telematico, ricostruendo spostamenti e contatti del gruppo. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati jammer per disturbare le frequenze, un rilevatore di microspie, chiavi di avviamento per trattori e diversi arnesi da scasso.
Tra i colpi contestati figura anche il furto ai danni della concessionaria Stobbia, rivenditore John Deere di Ceretta, azienda storica fondata da Michele Stobbia, ex capogruppo degli Alpini di San Maurizio e figura conosciuta nel territorio. Nella notte tra il 13 e il 14 novembre, dopo aver rimosso un macchinario posto a protezione dell’ingresso di via Cubito, i ladri hanno forzato il portone e portato via tre trattori. I mezzi erano stati nascosti lungo il torrente Stura, in una zona boschiva vicino alla cava di Ceretta, ma il sistema satellitare antifurto ha permesso il recupero nel giro di poche ore, evitando danni economici ingenti.
Un’indagine che mette in luce quanto il settore agricolo sia diventato un obiettivo redditizio per la criminalità organizzata, e quanto la tecnologia, in questo caso, abbia fatto la differenza.
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