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Cronaca

Torture in carcere a Cuneo: la Procura chiede quattro condanne nel rito abbreviato

Chiesti tre anni e due mesi per Giovanni Viviani, responsabile del padiglione Gesso

Torture in carcere a Cuneo

Torture in carcere a Cuneo: la Procura chiede quattro condanne nel rito abbreviato (foto di repertorio)

La Procura di Cuneo ha chiesto la condanna dei quattro imputati che hanno scelto il rito abbreviato nel procedimento sulle presunte torture avvenute nel carcere di Cuneo nel giugno 2023. A formulare le richieste è stato il sostituto procuratore Mario Pesucci, che ha chiesto pene differenziate in base ai ruoli e alle contestazioni a carico dei singoli indagati.

La richiesta più alta riguarda l’ispettore Giovanni Viviani, responsabile del padiglione Gesso, per il quale il pm ha chiesto tre anni e due mesi. Secondo l’accusa, la sera del 20 giugno 2023, Viviani avrebbe partecipato all’ingresso nella cella 417, insieme a un gruppo di agenti, alcuni dei quali fuori servizio, dando avvio ai presunti pestaggi ai danni di quattro detenuti pakistani. I reclusi avevano inscenato una protesta colpendo con delle padelle la porta blindata della cella dopo che il loro connazionale, nella cella adiacente, lamentava da ore forti dolori alla gamba senza essere stato visitato.

Il pm ha poi chiesto un anno e sei mesi per il medico della struttura, Abdulssam Mwassi, accusato di falso, omissione di referto e favoreggiamento. Secondo l’ipotesi accusatoria, il sanitario avrebbe contribuito a coprire quanto accaduto omettendo di riportare correttamente le condizioni dei detenuti coinvolti.

Per gli altri due imputati, entrambi agenti di polizia penitenziaria indagati per falso, la Procura ha chiesto una condanna a un anno ciascuno.

Nel procedimento si sono costituiti parte civile i detenuti coinvolti e il garante regionale dei detenuti. Per quest’ultimo, gli avvocati hanno avanzato una richiesta di risarcimento simbolico, con una provvisionale da destinare direttamente alla casa circondariale: 5 mila euro per i casi classificati come tortura e 2.500 euro per gli altri reati contestati.

Il calendario processuale prevede che il 12 gennaio si concluda la discussione delle difese e venga pronunciata la decisione del gup Edmondo Pio.

Il filone principale dell’inchiesta proseguirà invece con il processo per gli altri dieci imputati, che prenderà avvio il 28 gennaio. Tra questi figura anche l’ex comandante della Polizia Penitenziaria, Erminia Froio, accusata di omissione di denuncia. L’indagine originaria, avviata nell’ottobre 2023, aveva coinvolto 35 persone, delle quali 21 posizioni sono state successivamente archiviate.

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