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Cronaca

Crolla in strada colpito da infarto: carabiniere gli "riaccende" il cuore con due scariche e lo salva dalla morte

Il comandante della stazione interviene per primo, esegue il massaggio cardiaco e riattiva il cuore con due scariche. L’uomo, 70 anni, ora è ricoverato a Domodossola

Colto da infarto in strada

Colto da infarto in strada: carabiniere gli salva la vita con il defibrillatore

Un uomo di 70 anni è vivo grazie alla prontezza di un carabiniere e a un defibrillatore. È accaduto a Gravellona Toce, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, dove un pensionato ha accusato un arresto cardiaco mentre camminava lungo una via del centro. È crollato a terra, privo di sensi, sotto gli occhi dei passanti. A notarlo è stato il luogotenente carica speciale Massimiliano Giglio, comandante della stazione dei carabinieri di Gravellona, che si trovava in zona per un servizio di pattuglia.

Il militare ha immediatamente compreso la gravità della situazione e ha iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare, mantenendo la calma e coordinando i soccorsi. In pochi minuti è arrivato un secondo equipaggio dell’Arma con il defibrillatore in dotazione, custodito nella vicina stazione dei carabinieri. Due scariche, rapide e decisive, hanno fatto ripartire il battito del 70enne.

Il cuore dell’uomo, dopo pochi istanti di sospensione, ha ripreso a battere. I carabinieri hanno proseguito il massaggio cardiaco fino all’arrivo del personale sanitario, che ha stabilizzato il paziente e lo ha trasportato d’urgenza all’ospedale di Domodossola per accertamenti. Le sue condizioni, secondo quanto trapela, sono stabili.

Un intervento che dimostra come la formazione e la tempestività possano fare la differenza tra la vita e la morte. Il defibrillatore, fornito all’Arma dei Carabinieri nell’ambito di un programma nazionale di dotazione sanitaria, si è rivelato ancora una volta strumento fondamentale di pronto intervento. Ma a fare la differenza, più della tecnologia, è stata la freddezza del comandante, che ha saputo applicare in modo impeccabile le procedure di emergenza.

A Gravellona Toce, la notizia si è diffusa rapidamente. In paese molti hanno parlato di “un gesto eroico”, ma chi conosce il luogotenente Giglio sa che si tratta della naturale estensione di un mestiere costruito sul servizio. Dietro il gesto, infatti, non c’è solo un atto di coraggio, ma l’esempio concreto di un modello di sicurezza che integra presidio e prossimità: carabinieri che non sono solo agenti dell’ordine, ma anche primi soccorritori, in grado di intervenire dove il tempo diventa decisivo.

Nel Verbano, come in molte altre province italiane, la collaborazione tra forze dell’ordine e operatori sanitari ha permesso di creare una rete di pronto intervento capillare, dotata di dispositivi salvavita e personale addestrato all’uso. Ogni minuto guadagnato, in caso di arresto cardiaco, può aumentare fino al 70% le possibilità di sopravvivenza.

Il gesto del luogotenente Giglio ricorda che l’uniforme, talvolta, è il volto più immediato dello Stato nei momenti in cui tutto vacilla. E che dietro un salvataggio non c’è mai solo tecnica, ma anche umanità e lucidità, quella che in pochi secondi può restituire il battito a un cuore che si era fermato.

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