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Cronaca
12 Novembre 2025 - 09:13
Paura a Chivasso: un uomo entra a scuola con un'ascia e minaccia gli studenti
Attimi di paura e concitazione nel cortile dell’Istituto professionale Alberghiero “Carlo Ubertini” di Chivasso, dove un uomo di 48 anni, Bruno C., residente in città, è stato denunciato dai carabinieri per minacce e possesso ingiustificato di arma impropria dopo aver fatto irruzione nella scuola brandendo un’ascia da giardino. Tutto sarebbe nato da una serie di derisioni da parte di alcuni studenti, che avrebbero schernito l’uomo mentre lavorava la terra in un terreno confinante con l’edificio scolastico.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’uomo si trovava nella sua proprietà, accanto al perimetro della scuola, intento a zappare il terreno. Alcuni ragazzi, approfittando della ricreazione, lo avrebbero notato e preso di mira con battute e risate. La scena sarebbe andata avanti per qualche minuto, finché la tensione non è esplosa. In preda alla rabbia, il 48enne avrebbe abbandonato il suo appezzamento, trovato il cancello della scuola aperto e, impugnando l’attrezzo agricolo, sarebbe entrato nel cortile urlando e minacciando gli studenti.
La reazione è stata immediata: il personale scolastico ha richiamato all’interno gli alunni, chiudendo le porte e cercando di mantenere la calma. Diversi studenti si sono nascosti nelle aule o nei corridoi, mentre alcuni docenti hanno dato subito l’allarme. Sul posto, in pochi minuti, è arrivata una pattuglia dei carabinieri di Chivasso, che si trovava già in zona per i controlli di routine. I militari hanno intercettato l’uomo poco distante dall’ingresso principale, dove si era fermato, apparentemente già più calmo.

Portato in caserma per accertamenti, il 48enne avrebbe confermato la sua versione, spiegando ai carabinieri che le provocazioni dei ragazzi lo avevano esasperato. Nessuno, fortunatamente, è rimasto ferito. Le minacce sarebbero state soltanto verbali, accompagnate dal gesto di agitare l’ascia in aria, ma tanto è bastato a scatenare il panico tra studenti e insegnanti.
La direzione dell’Istituto “Ubertini”, che ha sede principale a Caluso e una succursale a Chivasso, ha preferito non rilasciare dichiarazioni ufficiali, mantenendo il riserbo sull’episodio. All’interno della scuola, tuttavia, il clima resta teso: molti ragazzi hanno raccontato di essersi spaventati al punto da temere per la propria incolumità, mentre tra i docenti si discute sulla necessità di rafforzare la sorveglianza nei cortili e negli spazi esterni.
L’uomo, dopo essere stato identificato, è stato denunciato a piede libero. Dovrà rispondere di minacce e di possesso ingiustificato di arma impropria, un’accusa che scatta anche per attrezzi di uso agricolo se impiegati in contesti in cui possono rappresentare un pericolo per altri. I carabinieri stanno completando gli accertamenti per ricostruire la sequenza esatta dei fatti e capire se le provocazioni dei ragazzi possano avere un rilievo nelle valutazioni sull’accaduto.
L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle scuole e sul ruolo dell’educazione al rispetto. Non è la prima volta che un episodio di scherno tra ragazzi e adulti si trasforma in un momento di tensione: la fragilità dei rapporti sociali, amplificata dai toni spesso aggressivi dei più giovani, può degenerare in situazioni potenzialmente pericolose. La vicenda di Chivasso, fortunatamente, non si è conclusa con feriti, ma resta un segnale d’allarme.
Nella cittadina, molti residenti hanno espresso solidarietà sia agli studenti spaventati sia allo stesso uomo, descritto come una persona tranquilla e abituata al lavoro nei campi. Un episodio che mette a nudo una linea sottile: quella tra la reazione sproporzionata e la provocazione reiterata, un confine che in questo caso ha rischiato di trasformare una banalità in una tragedia.
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