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Brandizzo

E' morto Carlo Ricca, una vita dedicata a Telethon e alla solidarietà

Aveva 62 anni ed era l’anima della “casetta Telethon” con la sezione UILDM di Chivasso. Sempre col sorriso, accanto alla nipote Romina e al marito Giovanni, ha dedicato la vita alla solidarietà fino a quando la salute gliel’ha permesso

Carlo Ricca

Carlo Ricca

BRANDIZZO. La comunità del volontariato del nostro territorio è in lutto per la scomparsa di uno dei suoi volti più conosciuti e amati. Carlo Ricca, 62 anni, se n’è andato nei giorni scorsi lasciando dietro di sé un vuoto profondo, non solo tra coloro che lo conoscevano personalmente, ma anche in quel vasto mondo fatto di solidarietà, dedizione e piccoli gesti che da anni contribuiscono a rendere più umana la quotidianità di tanti. Brandizzo, la città dove viveva e operava, oggi lo ricorda con affetto e commozione.

Figura storica del volontariato locale, Ricca era diventato un punto di riferimento per le raccolte fondi e le campagne di Telethon, grazie al suo instancabile impegno nella sezione UILDM di Chivasso, con cui collaborava da lungo tempo. Era conosciuto come “quello della casetta Telethon”, sempre presente, con un sorriso disarmante e una parola gentile per tutti, a promuovere la ricerca e a sensibilizzare la comunità.

Di professione carpentiere in ferro, aveva scelto di dedicare parte importante della sua vita al volontariato dopo il trasferimento a Brandizzo. Una scelta di cuore, nata da un legame familiare profondo: quello con la nipote Romina, alla quale era legatissimo e che definiva “più che una nipote, una sorella”. Insieme, con l’aiuto del marito di lei, Giovanni, hanno animato per anni gli eventi di beneficenza della zona, portando avanti con passione la missione di Telethon.

Romina lo ricorda come “un uomo buono, sempre pronto a dare una mano, con la battuta pronta e il sorriso sulle labbra anche nei momenti difficili”. Parole semplici ma vere, che raccontano di un animo allegro e generoso, di una persona capace di trasformare ogni occasione in un momento di solidarietà e condivisione. “Avevamo un carattere simile – ha aggiunto – e andavamo molto d’accordo. Per me era una presenza costante, una guida silenziosa, ma sempre vicina”.

La sua partecipazione agli eventi era sempre carica di entusiasmo: si dava da fare fin dal mattino presto, allestendo gli stand, distribuendo materiale, accogliendo con gentilezza chi si fermava. Per molti cittadini di Brandizzo e dei paesi limitrofi, Carlo Ricca non era solo un volontario, ma un simbolo di impegno civile, un esempio concreto di come la solidarietà possa diventare uno stile di vita. Anche quando la salute ha iniziato a tradirlo, non ha mai voluto rinunciare al suo ruolo, continuando a contribuire come poteva, fino all’ultimo.

Il rosario in suo suffragio è stato recitato lunedì 27 ottobre, nella chiesa di San Giacomo Maggiore a Brandizzo, gremita di persone commosse. Martedì 28, l’ultimo saluto si è svolto presso il tempio crematorio di Mappano, dove parenti, amici e volontari si sono stretti attorno alla famiglia per ricordare l’uomo e il testimone di umanità che è stato.

Resterà vivo nei ricordi di chi l’ha conosciuto non solo per la sua dedizione alle cause benefiche, ma anche per la leggerezza con cui affrontava la vita, per quella capacità tutta sua di alleggerire ogni situazione con un sorriso e una battuta. In un mondo dove il tempo sembra correre sempre più veloce, Carlo Ricca ha insegnato il valore di fermarsi, ascoltare e tendere la mano. Un’eredità che, di certo, continuerà a vivere in chi gli ha voluto bene.


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