AGGIORNAMENTI
Cerca
Brandizzo
07 Novembre 2025 - 21:50
Carlo Ricca
BRANDIZZO. La comunità del volontariato del nostro territorio è in lutto per la scomparsa di uno dei suoi volti più conosciuti e amati. Carlo Ricca, 62 anni, se n’è andato nei giorni scorsi lasciando dietro di sé un vuoto profondo, non solo tra coloro che lo conoscevano personalmente, ma anche in quel vasto mondo fatto di solidarietà, dedizione e piccoli gesti che da anni contribuiscono a rendere più umana la quotidianità di tanti. Brandizzo, la città dove viveva e operava, oggi lo ricorda con affetto e commozione.
Figura storica del volontariato locale, Ricca era diventato un punto di riferimento per le raccolte fondi e le campagne di Telethon, grazie al suo instancabile impegno nella sezione UILDM di Chivasso, con cui collaborava da lungo tempo. Era conosciuto come “quello della casetta Telethon”, sempre presente, con un sorriso disarmante e una parola gentile per tutti, a promuovere la ricerca e a sensibilizzare la comunità.
Di professione carpentiere in ferro, aveva scelto di dedicare parte importante della sua vita al volontariato dopo il trasferimento a Brandizzo. Una scelta di cuore, nata da un legame familiare profondo: quello con la nipote Romina, alla quale era legatissimo e che definiva “più che una nipote, una sorella”. Insieme, con l’aiuto del marito di lei, Giovanni, hanno animato per anni gli eventi di beneficenza della zona, portando avanti con passione la missione di Telethon.
Romina lo ricorda come “un uomo buono, sempre pronto a dare una mano, con la battuta pronta e il sorriso sulle labbra anche nei momenti difficili”. Parole semplici ma vere, che raccontano di un animo allegro e generoso, di una persona capace di trasformare ogni occasione in un momento di solidarietà e condivisione. “Avevamo un carattere simile – ha aggiunto – e andavamo molto d’accordo. Per me era una presenza costante, una guida silenziosa, ma sempre vicina”.
La sua partecipazione agli eventi era sempre carica di entusiasmo: si dava da fare fin dal mattino presto, allestendo gli stand, distribuendo materiale, accogliendo con gentilezza chi si fermava. Per molti cittadini di Brandizzo e dei paesi limitrofi, Carlo Ricca non era solo un volontario, ma un simbolo di impegno civile, un esempio concreto di come la solidarietà possa diventare uno stile di vita. Anche quando la salute ha iniziato a tradirlo, non ha mai voluto rinunciare al suo ruolo, continuando a contribuire come poteva, fino all’ultimo.
Il rosario in suo suffragio è stato recitato lunedì 27 ottobre, nella chiesa di San Giacomo Maggiore a Brandizzo, gremita di persone commosse. Martedì 28, l’ultimo saluto si è svolto presso il tempio crematorio di Mappano, dove parenti, amici e volontari si sono stretti attorno alla famiglia per ricordare l’uomo e il testimone di umanità che è stato.
Resterà vivo nei ricordi di chi l’ha conosciuto non solo per la sua dedizione alle cause benefiche, ma anche per la leggerezza con cui affrontava la vita, per quella capacità tutta sua di alleggerire ogni situazione con un sorriso e una battuta. In un mondo dove il tempo sembra correre sempre più veloce, Carlo Ricca ha insegnato il valore di fermarsi, ascoltare e tendere la mano. Un’eredità che, di certo, continuerà a vivere in chi gli ha voluto bene.
Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.