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25 Ottobre 2025 - 21:39
foto d'archivio
Una notte, due paesi, e una sequenza di furti tanto insolita quanto inquietante. Tra Vergnasco e Brusnengo, nel Biellese, si è consumato un doppio colpo che ha lasciato dietro di sé interrogativi più che danni visibili. Nel piazzale del supermercato Ekom di Vergnasco sono scomparsi sei coperchi di tombini in ferro, mentre a pochi chilometri di distanza, nel magazzino Mason Pellet di Brusnengo, ignoti hanno forzato l’ingresso portando via una decina di sacchi di pellet. Due azioni distinte, ma avvenute nella stessa notte, e forse legate da un’unica mano.
Secondo le prime ricostruzioni, i ladri hanno agito in modo rapido e silenzioso. A Vergnasco, l’obiettivo non era il supermercato ma il metallo dei tombini, materiale che può essere facilmente rivenduto nei circuiti illegali di recupero. Nessun segno di scasso agli ingressi, nessun tentativo di penetrare all’interno del punto vendita: solo il piazzale svuotato dei pesanti coperchi, un gesto che tradisce una certa preparazione e un movente puramente economico.
Diverso, ma ugualmente mirato, il furto avvenuto a Brusnengo. Intorno alle 2 del mattino, i malviventi hanno forzato la porta del magazzino Mason Pellet, riuscendo a prelevare circa dieci sacchi di combustibile prima di dileguarsi. Anche in questo caso, le telecamere di sorveglianza esterne potrebbero fornire indizi cruciali sull’orario esatto e sull’eventuale presenza di un veicolo di appoggio.
Le indagini dei carabinieri si muovono su due piste complementari: da un lato il furto di ferro, dall’altro quello di combustibile, entrambi beni di valore crescente in un periodo segnato da rincari e dal ritorno dei primi freddi. Ma resta aperta un’ipotesi di fondo: che i due episodi siano collegati, parte di una stessa strategia di furti “utilitaristici” messi a segno da una banda alla ricerca di guadagni rapidi e discreti.
Gli investigatori stanno analizzando le immagini di videosorveglianza del piazzale Ekom, completamente coperto da telecamere, per identificare i responsabili e capire se abbiano agito con lo stesso mezzo o in tempi ravvicinati. A Brusnengo, le verifiche puntano invece a definire con precisione la dinamica dell’effrazione e il percorso di fuga.
Più che la gravità del danno economico, a colpire è la logica selettiva dei furti: niente assalti ai registratori di cassa, nessun vandalismo, ma la sottrazione di ciò che può essere monetizzato rapidamente. Ferro e pellet, due materiali di valore concreto, simbolo di un’economia parallela che si alimenta di bisogni primari e di occasioni facili.
Un segnale da non sottovalutare, perché dietro la semplicità apparente di questi colpi potrebbe nascondersi un mercato nero locale in espansione, capace di riassorbire metallo e combustibili domestici in circuiti informali. Il lavoro delle pattuglie dell’Arma, sostenuto da riscontri video e testimonianze, mira ora a comprendere se dietro il doppio furto vi sia una stessa mano o una coincidenza fortuita.
In ogni caso, i due episodi mettono in luce la vulnerabilità di aree industriali e piazzali commerciali durante le ore notturne, un terreno sempre più esposto a incursioni rapide e calcolate.
carabinier
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