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Cronaca
20 Ottobre 2025 - 18:35
Ivrea, violenza e caos nel carcere: agenti aggrediti e detenuti fuori controllo. L’Osapp denuncia “istituto al collasso” (immagine di repertorio)
È stata una giornata di violenza e disordine quella di domenica 19 ottobre alla Casa Circondariale di Ivrea, dove nel giro di poche ore si sono susseguiti episodi di aggressioni, colluttazioni e emergenze sanitarie. A denunciarlo è l’Osapp, il sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, che parla di istituto fuori controllo e di una situazione ormai insostenibile per gli agenti in servizio.
Secondo quanto riferito dall’organizzazione sindacale, la giornata è stata segnata da una sequenza di episodi critici. Un detenuto avrebbe aggredito senza motivo un agente, tentando di colpirlo con un pugno. Solo il tempestivo intervento dei colleghi ha evitato conseguenze più gravi, e il responsabile è stato poi posto in isolamento disciplinare. Poco dopo, un altro detenuto ha accusato un improvviso malore, rendendo necessario il trasporto d’urgenza in ospedale. Nel pomeriggio, un secondo agente è stato colpito da un ristretto mentre cercava di far rispettare l’ordine di rientro in sezione: ha riportato lesioni che hanno richiesto il ricovero ospedaliero e una prognosi di quattro giorni. La situazione è degenerata ulteriormente quando, nella stessa giornata, si è verificata una violenta rissa tra quattro detenuti, che ha imposto l’intervento di altre unità di rinforzo.
Per il segretario generale Leo Beneduci, si tratta dell’ennesima conferma di un sistema che non regge più. «Il carcere di Ivrea è nel caos – ha dichiarato – il personale di Polizia Penitenziaria è lasciato solo di fronte a un’emergenza continua e prevedibile. Da tempo denunciamo una gestione fallimentare da parte dei vertici regionali dell’Amministrazione Penitenziaria, rimasti immobili di fronte a un istituto ormai fuori controllo. Servono interventi immediati: più personale, più sicurezza e tolleranza zero verso i detenuti violenti».
Il sindacato segnala una carenza strutturale di organico che costringe gli agenti a turni massacranti e spesso al richiamo in servizio anche nei giorni di riposo. Una condizione che, secondo l’Osapp, compromette non solo la sicurezza dei lavoratori ma anche la funzione rieducativa della pena, prevista dalla Costituzione. La situazione, si legge nella nota diffusa dal sindacato, «ha raggiunto un livello di rischio inaccettabile, con operatori allo stremo e un numero di detenuti che supera ampiamente la capienza regolamentare dell’istituto».
L’Osapp chiede ora l’intervento urgente dei vertici regionali e centrali dell’Amministrazione Penitenziaria, sollecitando un potenziamento immediato dell’organico, il ripristino di condizioni di sicurezza e legalità all’interno del carcere e un piano straordinario di assunzioni e redistribuzione del personale. Secondo il sindacato, la gestione del penitenziario eporediese da parte delle autorità competenti avrebbe mostrato negli ultimi mesi una grave assenza di pianificazione, nonostante le continue segnalazioni delle sigle rappresentative del Corpo.
Nella struttura di Ivrea, riferiscono ancora dall’organizzazione sindacale, «il personale è costretto a gestire contemporaneamente più emergenze con risorse ormai al limite. In un solo turno si è dovuto fronteggiare un’aggressione, un malore, una rissa e un agente ferito, con un organico ridotto all’osso. È una situazione che nessun presidio penitenziario dovrebbe vivere».
Il segretario Beneduci conclude con toni duri: «Non accetteremo più silenzi o promesse vuote. Se non arriveranno risposte concrete in tempi rapidi, l’Osapp metterà in campo ogni iniziativa di protesta e denuncia a tutela delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria di Ivrea».
Le polemiche sul carcere eporediese non sono nuove. Negli ultimi mesi erano già emerse criticità legate al sovraffollamento, alla carenza di medici e psicologi, e alla difficoltà di gestione di detenuti problematici o con disturbi psichiatrici. Episodi di violenza e aggressioni al personale si sono ripetuti più volte, tanto da rendere Ivrea uno degli istituti più delicati del Piemonte.
Il nuovo allarme dell’Osapp riporta quindi al centro il tema della crisi strutturale del sistema penitenziario, in particolare nelle case circondariali di media grandezza, dove il rapporto tra agenti e detenuti è spesso sproporzionato. Un problema che, secondo il sindacato, richiede misure urgenti e concrete, non più rinviabili.
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