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Cronaca
15 Ottobre 2025 - 13:05
Scarcerato da quattro giorni, torna a molestare la ex: 47enne di nuovo in cella a Verbania
Non ha rispettato nemmeno quattro giorni di libertà vigilata. Un uomo di 47 anni, residente nel Verbano-Cusio-Ossola, è stato nuovamente arrestato dai carabinieri di Verbania con le accuse di atti persecutori e violazione delle misure restrittive imposte dal giudice. Era uscito dal carcere da appena quattro giorni, dopo avervi trascorso quasi tre mesi per maltrattamenti e lesioni nei confronti della ex convivente. Ma invece di mantenere le distanze, ha ripreso immediatamente a molestarla.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la donna aveva denunciato l’uomo a luglio dopo un lungo periodo di violenze fisiche e psicologiche. Il tribunale aveva disposto per lui un divieto di avvicinamento e un divieto di dimora nel comune dove risiedeva la vittima, misure che l’uomo aveva già violato una prima volta. In quell’occasione si era presentato sotto casa della ex chiedendole denaro, episodio che aveva portato al suo arresto e alla detenzione in carcere fino alla fine di settembre.
Dopo la scarcerazione, gli erano stati concessi gli arresti domiciliari come misura alternativa, un segnale di fiducia da parte del giudice che evidentemente sperava in un cambio di atteggiamento. Ma la tregua è durata pochissimo. Non appena tornato a casa, l’uomo ha iniziato a tempestare la donna di telefonate, messaggi e tentativi di contatto, un comportamento ossessivo che ha fatto scattare l’immediata segnalazione alle autorità.
La vittima, già provata da mesi di violenza, ha informato i carabinieri che hanno documentato le nuove condotte persecutorie e chiesto alla Procura un inasprimento della misura cautelare. La richiesta è stata accolta dal giudice, che ha firmato un nuovo ordine di custodia in carcere, riportando il 47enne dietro le sbarre.
Si tratta di una vicenda purtroppo ricorrente, che riaccende il tema della tutela effettiva delle donne vittime di violenza. Le misure di allontanamento e i domiciliari, se non accompagnate da controlli costanti e percorsi di recupero, si rivelano spesso inefficaci nel fermare soggetti recidivi o incapaci di interrompere la spirale di possesso e aggressività.
Nel Verbano, come in molti altri territori, le forze dell’ordine segnalano un aumento dei casi di violenza domestica e stalking. Gli interventi tempestivi dei carabinieri e la collaborazione delle vittime restano strumenti fondamentali per evitare che la persecuzione sfoci in tragedia. Ma la storia di Verbania dimostra ancora una volta quanto sia fragile l’equilibrio tra tutela della libertà personale dell’indagato e protezione della vittima.
L’uomo, ora detenuto nuovamente nel carcere di Verbania, dovrà rispondere davanti al giudice di atti persecutori e violazione delle misure cautelari, reati che potrebbero aggravare ulteriormente la sua posizione.
Per la donna, invece, si apre l’ennesimo capitolo di paura e ricostruzione. Dopo aver trovato il coraggio di denunciare, ha dovuto assistere al ritorno del suo aggressore, libero di molestarla di nuovo. La decisione del giudice di rimetterlo in carcere è arrivata in tempo, ma resta l’amara consapevolezza che le garanzie spesso arrivano dopo l’ennesima violazione, e che la legge, pur severa sulla carta, fatica ancora a proteggere in modo immediato chi subisce violenza.
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