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04 Ottobre 2025 - 13:41
L'incidente è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 7 agosto (foto d'archivio)
Una strada quasi deserta, le prime luci dell’alba alle spalle e un lampo di fari che spezza il silenzio. Intorno alle 4, sulla provinciale 165 all’altezza della frazione San Lorenzo di Fossano, un uomo che camminava a piedi è stato investito e ha perso la vita. L’auto, dopo l’impatto, è finita in una scarpata. A dare l’allarme è stato lo stesso conducente, rimasto ferito in modo non grave. Un dramma asciutto, senza clamori, che riapre la ferita delle morti sulla strada nella Granda, la provincia di Cuneo: da inizio anno sono trentuno, quattro i pedoni.
Secondo le prime ricostruzioni, l’impatto è avvenuto lungo la provinciale 165, nel tratto che attraversa San Lorenzo, frazione di Fossano. La collisione, attorno alle 4, ha sbalzato l’uomo, mentre l’auto ha concluso la sua corsa oltre il bordo stradale, in una scarpata. Il conducente, unico a bordo, ha chiamato i soccorsi. Le sue condizioni sono state giudicate non gravi.
Sul posto sono intervenuti il 118, i Carabinieri e i Vigili del Fuoco. I sanitari hanno potuto solo constatare il decesso del pedone. La vittima era priva di documenti e non è stata ancora identificata: un particolare che aggiunge all’evento un senso di sospensione, in attesa che un nome e una storia restituiscano piena umanità a quel numero nel conteggio delle vittime. I rilievi dell’Arma serviranno a chiarire la dinamica, stabilire con esattezza le condizioni del tratto stradale e verificare ogni elemento utile a comprendere come si sia arrivati all’impatto.
Quella di Fossano è la trentunesima vittima sulle strade della Granda dall’inizio dell’anno, la quarta tra i pedoni. È un dato che colpisce perché racconta una fragilità: chi si muove a piedi, di notte, su strade extraurbane resta l’anello più esposto della mobilità. Ogni episodio interroga la comunità sul tema della sicurezza stradale e del rispetto reciproco tra utenti: prudenza, attenzione e consapevolezza non sono mai superflue.
Resta da capire chi fosse l’uomo, perché si trovasse a piedi su quel tratto a quell’ora, e quali siano state le circostanze precise nei secondi che hanno preceduto l’impatto. Toccherà agli inquirenti ricomporre i tasselli. Nel frattempo, su quella provinciale 165 che all’alba torna a scorrere, rimane l’eco di una vita interrotta e di un appello implicito alla responsabilità di tutti.
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