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Cronaca

Colpi di pistola all’alba a Bruino: 64enne ferito in una rapina sotto casa

Spari durante una rapina a Bruino: 64enne ferito, un arresto, due complici in fuga

Rapina a Bruino, 64enne ferito a colpi di pistola: un arresto, due ricercati

Colpi di pistola all’alba a Bruino: 64enne ferito in una rapina sotto casa

La tranquillità di via Volvera, a Bruino, è stata squarciata all’alba da due colpi di pistola. Un uomo di 64 anni è caduto a terra ferito a una gamba, colpito davanti all’abitazione in cui – secondo quanto trapela – viveva in modo abusivo. La scena si è consumata sotto gli occhi della moglie, che ha assistito a tutta l’aggressione e per prima ha dato l’allarme.

L’episodio è avvenuto mercoledì 24 settembre, nelle prime ore del mattino. Tre persone hanno raggiunto l’ingresso della casa, dando vita a una colluttazione improvvisa e violenta. In pochi secondi la situazione è degenerata: sono partiti due colpi di pistola, uno dei quali ha raggiunto la vittima alla gamba, mentre l’altro non ha centrato il bersaglio. Un gesto che, per la dinamica e per la scelta dell’arma, rivela una pericolosità elevata.

I sanitari del 118 hanno soccorso l’uomo e lo hanno trasportato all’ospedale di Rivoli. Nonostante la gravità apparente della scena, la ferita si è rivelata superficiale: il 64enne è stato medicato e dimesso con una prognosi di sette giorni. Un esito che appare quasi miracoloso, se si considera la letalità di un’arma da fuoco utilizzata a distanza ravvicinata.

Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Moncalieri hanno rapidamente portato a un primo risultato: l’uomo ritenuto autore materiale degli spari è stato arrestato. Contestualmente, i militari hanno recuperato parte della refurtiva e l’arma usata nell’assalto. Restano però in fuga i due presunti complici, ancora ricercati.

Il contesto in cui si è consumata la rapina aggiunge ulteriori zone d’ombra. La casa davanti alla quale è avvenuto tutto risulta occupata abusivamente, un dettaglio che apre interrogativi sull’ambiente sociale in cui matura l’episodio ma non chiarisce il vero movente dell’aggressione. Restano da capire diversi aspetti: il grado di premeditazione, i rapporti tra vittima e aggressori, la natura esatta della refurtiva, l’eventuale esistenza di dissidi pregressi. Anche la logistica dell’azione, con tre uomini giunti insieme sul posto, suggerisce un piano che va oltre l’improvvisazione.

L’uso della pistola e il secondo colpo esploso senza colpire nessuno rivelano la cifra di una violenza predatoria sporca, incerta, lontana da un colpo studiato a tavolino. Non solo il rischio di morte è stato concreto, ma l’aggressione ha avuto luogo in ambito domestico e davanti a un familiare, elementi che amplificano il trauma per le vittime. Un segnale che accende i riflettori sulla qualità della criminalità predatoria: non più rapine lampo, ma azioni caotiche e ad altissimo rischio, da cui emergono disperazione, brutalità e una pericolosa escalation.

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