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Cronaca

Colpo secco in via D’Azeglio a Castellamonte: la vittima smaschera la “truffa dello specchietto”

Castellamonte, 17 settembre: tentata truffa dello specchietto in via D’Azeglio, vittima salva, indagini in corso

Truffa dello specchietto

Colpo secco in via D’Azeglio a Castellamonte: la vittima smaschera la “truffa dello specchietto”

Un rumore secco, la carrozzeria sfiorata e l’accusa immediata. È lo schema classico della “truffa dello specchietto”, che mercoledì 17 settembre ha fatto tappa a Castellamonte, in via D’Azeglio. Ma questa volta lo spartito si è inceppato: la donna presa di mira ha osservato bene i segni sulla sua auto, ha intuito l’inganno e ha ribaltato il copione. Di fronte alla possibilità di attendere i carabinieri o compilare un Cid ufficiale, l’uomo ha scelto di scappare a bordo di una Fiat Punto grigia datata, ora ricercata dai militari.

Secondo la ricostruzione, il sospetto avrebbe urtato volontariamente l’auto della vittima per attribuirle la colpa e ottenere un vantaggio immediato. Non è una novità: la tecnica prevede di creare un danno lieve, insistere sulla responsabilità altrui e spingere per una “soluzione rapida”, spesso cercando denaro sul posto o una constatazione amichevole scritta in maniera favorevole al truffatore. In questo caso, però, la freddezza della donna ha smontato la recita.

L’automobilista non si è limitata a respingere la pressione: ha sporto denuncia ai carabinieri di Castellamonte, fornendo tutti i dettagli disponibili. Ora le indagini puntano sulle telecamere di videosorveglianza comunali, che potrebbero aver ripreso i movimenti del veicolo sospetto. Non si tratta di un episodio isolato: altri tentativi simili si sono già registrati in città, segno che il metodo è ben conosciuto e ripetuto.

Il fenomeno, spesso sottovalutato, non è affatto marginale. Questi raggiri non causano feriti, ma minano la fiducia tra automobilisti e colpiscono con frequenza persone sole o considerate vulnerabili. La deterrenza passa da due strumenti concreti: la denuncia immediata e la tracciabilità dei mezzi utilizzati. Sapere che la “truffa dello specchietto” è diffusa, e come funziona, riduce il margine di sorpresa su cui i truffatori fanno leva.

Gli inquirenti ricordano che in caso di episodi sospetti la linea è una sola: mantenere la calma, controllare con attenzione i danni, rifiutare ogni richiesta di denaro, non firmare nulla di fretta e contattare subito il 112. Ogni dettaglio utile — targa, modello, colore, tratti somatici del conducente — può accelerare l’individuazione del responsabile. Anche segnalare tentativi senza conseguenze dirette aiuta a mappare le zone più colpite e a identificare recidivi.

A Castellamonte la “truffa dello specchietto” era già comparsa in passato, e l’episodio di via D’Azeglio suggerisce un rischio di serialità. Chi agisce con questo metodo tende a ripetere lo schema dove ha trovato terreno favorevole. La risposta, ancora una volta, passa per la collaborazione tra cittadini e istituzioni. Stavolta il raggiro è fallito, ma resta la necessità di un’attenzione diffusa per impedire che altri cadano nella trappola.

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