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Cronaca
05 Settembre 2025 - 09:08
Incendio alla Euro Stamp di Pianezza, prime verifiche di Arpa dopo il rogo: ecco cosa è emerso
Il tardo pomeriggio di giovedì 4 settembre Pianezza si è trovata a fare i conti con un disastro industriale: un violento incendio ha devastato lo stabilimento Euro Stamp di via Airauda, provocando il cedimento di una parte della struttura e costringendo vigili del fuoco e protezione civile a stabilire un’ampia zona di sicurezza. Le fiamme, visibili da chilometri di distanza, hanno sollevato una colonna di fumo denso che ha messo in allarme i residenti, preoccupati soprattutto per le conseguenze sulla salute.
Nelle ore successive, i riflettori si sono spostati sulla qualità dell’aria. I tecnici di Arpa Piemonte hanno eseguito una prima campagna di rilievi con strumenti portatili, riscontrando valori di composti organici volatili fino a 500 ppb, contro una media di fondo che in zona si attesta intorno ai 120. Un aumento che testimonia la presenza di sostanze tipiche dei roghi industriali, ma che al momento risulta concentrato nelle aree più vicine al fumo. Le abitazioni, precisano gli esperti, non sembrano essere state coinvolte in maniera significativa.
Per ottenere dati più affidabili, l’agenzia ambientale ha raccolto campioni destinati a laboratori specializzati e ha collocato sul posto un laboratorio mobile, capace di monitorare in continuo l’evoluzione della situazione. Si tratta di uno strumento fondamentale non solo per tenere sotto controllo i COV, ma anche per verificare la presenza di altri composti potenzialmente pericolosi come diossine e polveri sottili, che richiedono analisi più complesse.
La comunità resta in attesa: i dati preliminari offrono un parziale sollievo, ma saranno le prossime ore a dire se l’incendio avrà lasciato conseguenze più serie sull’ambiente. I tecnici continueranno a misurare i livelli di inquinamento per tutto il fine settimana, fino alla completa normalizzazione.
L’episodio riaccende il dibattito sul tema della sicurezza negli stabilimenti industriali e sulla fragilità del tessuto urbano in presenza di impianti che trattano metalli o sostanze chimiche. Eventi come quello di Pianezza richiamano alla memoria incendi simili verificatisi negli ultimi anni in Piemonte, da Settimo a Beinasco, con la ricorrente domanda su quanto il sistema di prevenzione e di gestione delle emergenze sia adeguato a proteggere i cittadini. La presenza di un laboratorio mobile rappresenta un segnale di prontezza, ma rimane l’interrogativo più ampio: fino a che punto i territori possono convivere con industrie ad alto rischio senza un piano strutturale di controlli e misure preventive?
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