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Cronaca

Omicidio di Kamal Kharbouch a Novara, indagini vicine a una svolta: l’ombra del regolamento di conti nello spaccio

Il 21enne marocchino è stato freddato con un colpo di pistola al petto vicino al sottopasso di via Gnifetti a Novara: decisivi i filmati delle telecamere

Omicidio di Kamal Kharbouch a Novara, indagini vicine a una svolta: l’ombra del regolamento di conti nello spaccio

Omicidio di Kamal Kharbouch a Novara, indagini vicine a una svolta: l’ombra del regolamento di conti nello spaccio (foto di repertorio)

Il cerchio delle indagini sull’omicidio di Kamal Kharbouch, il 21enne marocchino ucciso a Novara una settimana fa, si sta stringendo. Gli investigatori hanno già disposto un fermo nei confronti di una persona, mentre un’altra sarebbe attivamente ricercata. Non si escludono, tuttavia, ulteriori coinvolgimenti: la sensazione è che la vicenda non sia riconducibile a un gesto isolato, ma a dinamiche più complesse legate al mondo dello spaccio di droga.

Secondo quanto emerso, gli elementi raccolti finora — tra cui le testimonianze e soprattutto le immagini delle telecamere di sorveglianza installate nei pressi del luogo del delitto — avrebbero permesso agli inquirenti di concentrare l’attenzione su un gruppo di giovani nordafricani attivi nella rete di distribuzione di sostanze stupefacenti.

Il corpo di Kharbouch era stato trovato nei pressi del sottopasso pedonale di via Gnifetti, zona di passaggio spesso segnalata come luogo di degrado e attività illecite. L’autopsia ha chiarito senza margini di dubbio la dinamica dell’assassinio: un colpo di arma da fuoco esploso frontalmente, a distanza ravvicinata, che ha raggiunto la vittima al petto e non gli ha lasciato scampo. Una modalità che rafforza l’ipotesi di un’esecuzione pianificata e mirata.

Il movente sul quale gli investigatori stanno lavorando con maggiore convinzione è quello di un regolamento di conti interno al circuito dello spaccio locale. Una pista che troverebbe conferma nelle tensioni registrate negli ultimi mesi nella città piemontese, dove la gestione delle piazze di droga ha più volte generato scontri violenti tra gruppi rivali.

Gli inquirenti non si sbilanciano sui nomi, ma il fatto che vi sia già un fermo e che un’altra persona sia ricercata indica che la ricostruzione degli eventi sta trovando riscontri concreti. Decisivo, in questo senso, si è rivelato l’incrocio tra le immagini delle telecamere e le dichiarazioni dei testimoni, che hanno permesso di restringere il campo delle responsabilità.

Il delitto di Kharbouch, giovane con alle spalle legami già segnalati nell’ambiente della droga, ha riportato con forza l’attenzione su una Novara segnata dal traffico di stupefacenti. Una città che, accanto al suo volto quotidiano di provincia operosa, nasconde da tempo dinamiche di marginalità e criminalità che spesso sfociano in episodi di violenza estrema.

L’omicidio, avvenuto in una zona frequentata da studenti e famiglie, ha scosso profondamente l’opinione pubblica, anche per la brutalità con cui è stato eseguito. Non si è trattato di una rissa degenerata, ma di un colpo diretto, sparato per uccidere.

Ora gli occhi sono puntati sulla Procura e sulle prossime mosse della polizia. L’attesa è per l’ufficializzazione dei provvedimenti già adottati e per eventuali nuovi arresti che possano chiarire l’intera rete di responsabilità. Perché dietro la morte di Kamal Kharbouch, gli investigatori sospettano possa esserci non soltanto un singolo regolamento di conti, ma un messaggio criminale lanciato a tutta la filiera dello spaccio.

Immagine di repertorio

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