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Cronaca

La Procura di Vercelli apre un’inchiesta sullo schianto dell’ultraleggero in cui sono morti padre e figlia

Massimiliano e Simona Monticone morti sul colpo, attese le autopsie sui corpi

La Procura di Vercelli apre un’inchiesta sullo schianto dell’ultraleggero in cui sono morti padre e figlia

La Procura di Vercelli ha aperto un fascicolo sulla tragedia che ieri mattina ha spezzato la vita di Massimiliano Monticone, 49 anni, e della figlia Simona, 18, precipitati con un ultraleggero nelle campagne tra Lamporo e Livorno Ferraris. L’inchiesta, coordinata dalla pm Maria Giovanna Compare, dovrà chiarire se l’incidente sia stato provocato da un guasto meccanico, da un errore umano o da un malore. Tutte le ipotesi restano aperte, compresa quella di un fattore esterno. Gli inquirenti dovranno anche stabilire chi, nei minuti drammatici che hanno preceduto lo schianto, fosse effettivamente ai comandi.

I magistrati non escludono ipotesi di reato come omicidio colposo o disastro aereo colposo, considerate atti dovuti per consentire lo sviluppo delle indagini. Le salme, trasferite all’ospedale Sant’Andrea di Vercelli, saranno sottoposte ad autopsia: “Qualche indizio potrebbe arrivare dalle autopsie disposte sui due corpi o dalla perizia su ciò che resta dell’aeromobile”, spiegano fonti investigative. Anche l’area dello schianto, una risaia lontana da centri abitati o industrie, sarà analizzata per verificare se telecamere di videosorveglianza abbiano registrato gli ultimi istanti di volo.

Il velivolo era decollato dall’Aeroclub Palli di Casale Monferrato, dove padre e figlia erano frequentatori abituali. Il presidente dell’aeroclub, Giancarlo Panelli, ha ricordato: «Fui proprio io a dare il consenso al decollo. Pur non avendo torre di controllo, Massimiliano era scrupoloso. Era persona benvoluta, parte integrante della nostra associazione». E il giorno successivo ha aggiunto: «Per gli ultraleggeri il piano di volo non è più obbligatorio. È necessario avvisare gli enti di competenza e si deve mantenere il contatto radio. Ieri era una bella giornata e, ci risulta, i Monticone fossero diretti verso la montagna. L’incidente sarebbe accaduto durante il rientro». Contattato telefonicamente dall’ANSA, ha poi precisato: «Non conoscevo personalmente Massimiliano, ma sapevo chi fosse e non me la sento di fare alcuna dichiarazione sull’incidente».

Secondo alcuni testimoni, tra cui operai al lavoro nei campi, l’ultraleggero ha perso quota improvvisamente fino a schiantarsi al suolo e incendiarsi. I soccorritori del 118, con vigili del fuoco e carabinieri, sono giunti rapidamente ma non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dei due occupanti.

La vicenda appare ancora più drammatica per la figura di Massimiliano Monticone. Ex ufficiale dell’Aeronautica Militare, lavorava come controllore radar all’ENAV di Milano Linate. Condivideva la passione per il volo con la figlia Simona, studentessa del liceo linguistico Eco di Alessandria e giocatrice di pallavolo nella Virtus Alessandria Pallavolo, dove ricopriva il ruolo di libero in Prima Divisione. La società sportiva, sconvolta dalla notizia, ha scritto su Facebook: «Oggi abbiamo appreso una notizia che mai avremmo voluto ricevere, Simona non c’è più. Un incidente durante un volo con suo papà, l’attività che più amava oltre alla pallavolo, se l’è portata via. Simona non era solo il libero della nostra Prima Divisione, era soprattutto la compagna che ognuno vorrebbe avere al suo fianco. Sempre con il sorriso, sempre disponibile, in campo e fuori. Questo di lei continuerà ad accompagnarci, questo è stato il suo più grande insegnamento: giocare senza mai arrendersi, ma sempre con il sorriso, con la luce negli occhi. Il Consiglio Direttivo, tutte le sue compagne, lo staff tecnico e dirigenziale della VIRTUS si stringono con affetto alla famiglia Monticone per la perdita di Simona e Massimiliano. Per sempre una di noi».

Il dolore ha colpito tutta la comunità di San Michele, frazione di Alessandria dove la famiglia viveva. Durante il Capodanno Alessandrino, in programma proprio il giorno della tragedia, è stato cancellato il brindisi delle 12 e quello della mezzanotte è stato sostituito con un minuto di silenzio. Il nonno delle vittime, Giuseppe Monticone, è una figura nota in città come portavoce del Comitato Alluvionati e fondatore della pagina “Svegliati Alessandria”.

Gli inquirenti lavorano ora per ricostruire le cause reali di un incidente che sembra inspiegabile. “Monticone non era un dilettante, ma un professionista del volo”, ricordano dal mondo aeronautico. Ed è proprio questa la domanda più drammatica che resta ancora senza risposta: cosa è andato storto nei cieli del Vercellese? Saranno le perizie sul relitto, i registri di manutenzione e gli esiti autoptici a cercare di dare, forse, un chiarimento a una tragedia che ha lasciato un’intera comunità in lutto.

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