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Cronaca
03 Settembre 2025 - 22:15
Elisoccorso (foto di repertorio)
Sembrava una scena da film, con l’elicottero che tocca terra sulla riva del Malone. Invece, a San Benigno Canavese, poco prima delle 16 di mercoledì 3 settembre 2025, è stata l’epilogo di una “bravata” finita male: un uomo sulla quarantina, in stato di alterazione dovuta all’alcol, ha tentato di scavalcare il cancello di un orto lungo la ferrovia, in vicolo San Domenico Savio, finendo per infilzarsi il polpaccio in uno spuntone di ferro. Ferito gravemente a una gamba, è stato soccorso in codice di massima urgenza.
Secondo le prime informazioni, l’uomo avrebbe perso l’equilibrio mentre cercava di superare la recinzione dell’orto adiacente ai binari. La caduta lo ha fatto impattare contro la cancellata, provocando una profonda lesione al polpaccio. L’allarme è scattato immediatamente poco prima delle 16, con le prime chiamate al 118.
Il sindaco Alberto Graffino
Sul posto sono arrivati in pochi minuti un’ambulanza del 118 e due mezzi dei Vigili del Fuoco, che hanno collaborato nelle delicate operazioni di disincastro e stabilizzazione del ferito. I Carabinieri della Stazione di Montanaro hanno raggiunto l’area per i rilievi e la ricostruzione della dinamica. Nel frattempo, l’elisoccorso è atterrato sulla riva del torrente Malone: il paziente è stato caricato a bordo e trasferito in ospedale per le cure necessarie.
Compete ora ai Carabinieri accertare con precisione le circostanze dell’incidente, a partire dallo stato psicofisico dell’uomo e dall’effettiva sequenza degli eventi. Il quadro preliminare parla di un gesto imprudente alimentato dall’alcol, in un punto sensibile: un varco di accesso privato a ridosso della ferrovia. La presenza di spunzoni e ringhiere metalliche rende queste recinzioni particolarmente pericolose in caso di caduta: un dettaglio che richiama, ancora una volta, il tema della sicurezza nei pressi dei binari e degli orti urbani lungo le tratte ferroviarie.
Mentre i soccorsi erano ancora in corso, sul luogo è arrivato anche il sindaco, Alberto Graffino, a testimoniare la vicinanza dell’amministrazione e a verificare di persona la situazione. Un segnale di attenzione che si affianca al lavoro di sanitari, Vigili del Fuoco e forze dell’ordine.
Resta da definire ogni passaggio della dinamica e valutare eventuali profili di responsabilità. Di certo, l’episodio ripropone una lezione semplice e spesso disattesa: l’alcol riduce percezione del rischio e coordinazione, e la somma con ostacoli rigidi e ambienti limitrofi alla ferrovia moltiplica i pericoli. La rapidità dell’intervento – 118, Vigili del Fuoco, elisoccorso e Carabinieri – ha evitato conseguenze peggiori. Ora si attendono gli esiti clinici e gli accertamenti degli inquirenti.
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