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Cronaca
03 Settembre 2025 - 21:38
Riccardo Suino aveva 29 anni ed era tifosissimo dell'Inter
Un dolore improvviso e crudele ha scosso in questi giorni Rivarolo Canavese e l’intero territorio circostante. La notizia della morte di Riccardo Suino, giovane di appena 29 anni, ha lasciato attonite e addolorate due comunità che con lui avevano condiviso momenti di quotidianità, amicizia e affetto. Un male aggressivo non gli ha lasciato scampo, spezzando una vita che, fino a poco tempo fa, era scandita da passioni semplici e da un carattere solare capace di farsi voler bene da tutti.
Riccardo aveva costruito il suo percorso partendo dagli studi all’Istituto 25 Aprile di Cuorgnè, dove si era diplomato come tecnico del turismo. Aveva poi lavorato come venditore immobiliare a Castellamonte, prima di approdare a un impiego stabile presso il Penny Market, nei punti vendita di Castellamonte e Rivarolo Canavese. Una carriera che racconta la normalità di tanti giovani del territorio, divisi tra sogni, sacrifici e il desiderio di costruirsi un futuro dignitoso.
Amava lo sport e i motori. Giocava a calcio e calcetto, con l’entusiasmo e l’energia che lo caratterizzavano, e non perdeva occasione per tifare la sua squadra del cuore, l’Inter, che seguiva con passione. Per gli amici era un compagno fedele, sempre pronto a una parola gentile o a un gesto di vicinanza. Di lui resterà il ricordo di un ragazzo gentile e solare, un giovane che aveva saputo farsi apprezzare in ogni contesto in cui aveva vissuto e lavorato.
Il suo nome era legato anche a una realtà importante per Castellamonte: l’oratorio La Rotonda e l’annuale evento benefico «Mamma Ale», dove Riccardo era spesso presente, in campo insieme ai suoi coetanei nei tornei di calcetto. Momenti di aggregazione che oggi assumono un valore diverso, diventando ricordi che custodiscono l’immagine di un ragazzo che non c’è più, ma che continuerà a vivere nella memoria di chi lo ha conosciuto.
Il lutto che ha colpito la famiglia Suino ha trovato eco anche nelle parole dell’arciprete di Castellamonte, don Angelo Bianchi, che sui social ha voluto stringersi idealmente alla famiglia: «In questo momento di dolore, desidero unirmi in preghiera alla famiglia di Riccardo. Anche se non ho avuto modo di conoscerlo personalmente, la sua scomparsa tocca il cuore di tutti noi. La perdita di una giovane vita lascia un silenzio profondo, ma confidiamo che il Signore lo accolga tra le Sue braccia misericordiose. Che la luce eterna risplenda su di lui e che il conforto dello Spirito Santo sostenga i suoi cari. A voi, famiglia di Riccardo, giunga la mia vicinanza e la certezza della preghiera. Dio non dimentica nessuno dei suoi figli. Con fede, speranza e affetto».
Un messaggio che riflette il sentimento condiviso da un’intera comunità, dove in tanti, in queste ore, stanno facendo sentire la propria vicinanza alla famiglia di Riccardo, rimasta improvvisamente priva della sua presenza. In un tempo che spesso corre veloce, la sua scomparsa ha imposto un silenzio carico di dolore, ma anche di riconoscenza verso ciò che Riccardo ha saputo lasciare nel cuore di chi gli stava accanto.
Oggi Rivarolo e Castellamonte piangono insieme, unite da un lutto che non conosce confini. La morte di un giovane come Riccardo non è mai soltanto un fatto privato: è una ferita collettiva, che ricorda a tutti quanto sia fragile la vita e quanto prezioso sia il tempo condiviso.
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