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Cronaca
03 Settembre 2025 - 09:42
Spacciava droga nonostante i domiciliari, maxi sequestro a Vercelli
Continuava a gestire un’attività di spaccio senza farsi troppi problemi, anche se già ristretto ai domiciliari. È così che un uomo di Vercelli è finito di nuovo in manette insieme a un complice, al termine di un’operazione della Squadra Mobile della Questura che ha portato a uno dei sequestri di droga più consistenti degli ultimi mesi in provincia.
L’indagine è partita da alcuni movimenti sospetti attorno all’abitazione del detenuto domiciliare, segnalati da residenti che avevano notato presenze insolite e auto ferme per tempi prolungati nella zona. Gli agenti hanno deciso di controllare una di queste vetture e hanno trovato il conducente con 20 grammi di cocaina già pronta allo smercio. Da lì è scattata una perquisizione mirata nella sua casa, dove è stata rinvenuta una vera e propria scorta: 1,2 chili di marijuana, 400 grammi di hashish e materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi.
Parallelamente, i controlli si sono estesi alla casa del complice ai domiciliari. Lì il bilancio è stato altrettanto pesante: 830 grammi di marijuana, 40 grammi di cocaina, 60 grammi di hashish, 17 grammi di MDMA e denaro contante, ritenuto dagli inquirenti frutto dell’attività di spaccio. Un quantitativo complessivo che lascia pensare a un giro di affari non improvvisato, capace di alimentare il mercato locale e non solo.
I due uomini sono stati arrestati e portati in carcere in attesa dell’udienza di convalida. Il giudice, valutata la posizione di entrambi, ha stabilito la custodia cautelare in carcere per uno e il ritorno agli arresti domiciliari per l’altro, con ulteriori restrizioni. Una decisione che sottolinea la gravità dei fatti contestati e la recidiva di chi, nonostante le precedenti condanne, ha continuato a delinquere.
Il caso di Vercelli mette in luce quanto sia difficile arginare un fenomeno che trova terreno fertile anche nelle realtà di provincia. La droga sequestrata, destinata al consumo locale, evidenzia la presenza di reti di distribuzione ben organizzate e collegate a più livelli. Le indagini, assicurano fonti investigative, non si fermeranno agli arresti: l’obiettivo è risalire alla filiera e capire chi rifornisse i due uomini, oltre a quantificare con precisione i guadagni accumulati.
Per la città, l’operazione rappresenta un segnale forte: la capacità di individuare e colpire le sacche di criminalità che, dietro facciate apparentemente ordinarie, continuano ad alimentare un mercato che non conosce crisi. La vicenda, però, riaccende anche il dibattito sulla gestione dei detenuti domiciliari, troppo spesso liberi di muoversi in un contesto che dovrebbe invece limitarli, trasformando la misura alternativa in una finta barriera.
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