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Cronaca

Movicentro, caos e violenza. Uomo "impazzito" bloccato con il "taser"

Fuori controllo minaccia i passanti. Cinque agenti contusi, mentre l’area – già classificata dalla Prefettura come zona rossa – si conferma ad alto rischio

Movicentro, caos e violenza. Uomo "impazzito" bloccato con il "taser"

Movicentro, caos e violenza. Uomo "impazzito" bloccato con il "taser"

Ancora una volta il Movicentro di Ivrea. Ancora un episodio di violenza urbana che ha messo a rischio l’incolumità di chi si trovava in zona e riportato al centro dell’attenzione i problemi di sicurezza che da tempo gravano su quest’area strategica per pendolari e viaggiatori. Nel pomeriggio di lunedì la Polizia è intervenuta per fermare un uomo armato e in evidente stato di alterazione.

Il protagonista è un 34enne italiano, originario della Repubblica Dominicana, arrestato con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e possesso ingiustificato di armi. Con lui c’era una donna italiana, originaria della Colombia, denunciata per resistenza a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione, entrambi erano in stato di ubriachezza e si stavano rendendo protagonisti di comportamenti molesti quando è partita la segnalazione.

La chiamata è arrivata alla Centrale Operativa nel tardo pomeriggio e in pochi minuti una pattuglia del Commissariato di Ivrea e Banchette era già sul posto. L’intervento, però, si è trasformato subito in un confronto ad altissima tensione: il 34enne, appena visti gli agenti, li ha minacciati con parole chiare – “Vi sgozzo” – mentre in tasca nascondeva un coltello, poi recuperato durante la perquisizione.

Nel tentativo di contenerlo, gli agenti hanno dovuto ricorrere al Taser X2, ma la prima scarica non è bastata: con uno scatto di rabbia, l’uomo è riuscito a liberarsi dai fili dei dardi elettrici. A quel punto la situazione è degenerata, rendendo necessario l’intervento di altre pattuglie. Nemmeno l’arrivo dei rinforzi lo ha convinto a desistere, anzi: le minacce e l’aggressività sono cresciute. Solo un nuovo utilizzo del Taser ha permesso di immobilizzarlo e portarlo in ospedale per accertamenti, prima dell’arresto.

La donna che lo accompagnava, anch’essa in stato di alterazione, ha tentato di ostacolare l’operato dei poliziotti ed è stata denunciata. Per entrambi è scattato anche un provvedimento di allontanamento dall’area, applicato in base all’ordinanza prefettizia ex art. 2 T.U.L.P.S. Il Movicentro, infatti, è da tempo classificato tra le “zone rosse” dalla Prefettura di Torino, aree considerate sensibili e sottoposte a controlli e pattugliamenti straordinari.

Al di là dell’episodio, la vicenda riaccende i riflettori sulla sicurezza di una struttura che, nelle intenzioni originarie, avrebbe dovuto rappresentare un moderno snodo della mobilità e un biglietto da visita per la città, ma che troppo spesso viene associata a degrado e microcriminalità. Un contrasto evidente: infrastruttura strategica da un lato, percezione di insicurezza dall’altro, con cittadini che raccontano di attraversarla con diffidenza e in alcuni momenti di evitarla del tutto.

La Questura ricorda che i procedimenti penali nei confronti dei due coinvolti sono nella fase delle indagini preliminari e che vale la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Resta però l’amarezza: il Movicentro, frequentato ogni giorno da studenti e pendolari, continua a essere teatro di episodi che alimentano la sua immagine di “non-luogo”.

foto archivio

I precedenti

Il caos di lunedì sera al Movicentro di Ivrea, con un 30enne in evidente stato di alterazione psicofisica bloccato a fatica dalla polizia solo grazie all’uso del taser, non è un episodio isolato. Anzi, è l’ennesimo capitolo di una lunga sequenza di fatti di cronaca più o meno gravi.

Agosto 2024: una rissa esplode nel cuore della notte, lasciando un uomo con il volto insanguinato e una scia di rifiuti e bivacchi sparsi per l’area. 

Novembre 2024  un’indagine della Guardia di Finanza si concentra sul Movicentro come terra di spaccio con decine e decine di cessioni di hashish in pieno giorno, in un’area frequentata da studenti e minorenni. Cinque persone vengono arrestate, più di 300 episodi di spaccio documentati, mezzo chilo di droga sequestrato. 

Un mese dopo dicembre 2024, scazzottata tra gruppi di giovani, urla e inseguimenti. Ma non basta: nello stesso periodo una donna di 79 anni resta bloccata nell’ascensore guasto, e sviene per lo spavento. Un episodio che fotografa in modo impietoso non solo il degrado sociale, ma anche quello della struttura.

E poi c’è il 2025, con il mese di agosto che consegna a Ivrea una delle pagine più buie. Sulla passerella che sovrasta i binari scoppia una rissa furibonda: un giovane viene accoltellato, fortunatamente in modo non grave, davanti a pendolari e passanti increduli. Polizia, carabinieri e polizia locale intervengono in forze. Le telecamere di sorveglianza individuano il colpevole: un ragazzo originario del Gambia che aveva colpito con un coltello un ventunenne tunisino.

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