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Cronaca
31 Agosto 2025 - 15:22
Novara, 92enne muore dopo infezione da West Nile: il caso riporta l’attenzione sulla prevenzione
Una donna di 92 anni è morta a Novara dopo aver contratto il virus West Nile. Il decesso è avvenuto il 20 agosto all’ospedale Maggiore ed è stato confermato nell’ultimo bollettino territoriale di monitoraggio dell’infezione, che tiene sotto controllo la diffusione della malattia in Piemonte e nelle altre regioni del Nord Italia.
L’anziana era stata ricoverata lo scorso 7 agosto a seguito di un malessere generale. Dopo alcuni giorni di osservazione, il 10-11 agosto i sanitari hanno deciso di sottoporla a un test specifico per il West Nile, che è risultato positivo. Da quel momento le condizioni cliniche sono peggiorate progressivamente fino al decesso. La donna era seguita dall’Asl di Novara e, secondo quanto emerso, non soffriva di altre patologie.
Il caso rappresenta uno degli episodi più gravi registrati quest’estate in Piemonte e riporta l’attenzione su un virus che continua a circolare nel Nord Italia. Il West Nile è trasmesso all’uomo tramite la puntura di zanzare infette, in particolare del genere Culex. Nella maggioranza dei casi l’infezione decorre senza sintomi o con disturbi lievi simili a una sindrome influenzale – febbre, dolori muscolari, stanchezza – ma nei soggetti più fragili, come anziani o persone immunodepresse, può evolvere in complicanze neurologiche gravi, come meningiti ed encefaliti, potenzialmente letali.
Le autorità sanitarie regionali ribadiscono che non esistono cure specifiche: il trattamento è solo sintomatico e di supporto, con ricovero ospedaliero nei casi complessi. La prevenzione resta quindi l’arma principale per limitare i contagi. La profilassi passa attraverso il controllo delle zanzare e alcune norme individuali: evitare il ristagno d’acqua in sottovasi, grondaie e bidoni, usare repellenti cutanei, installare zanzariere e indossare abiti chiari e coprenti soprattutto nelle ore serali e notturne. Parallelamente i Comuni stanno intensificando gli interventi di disinfestazione in tombini e aree pubbliche.
Negli ultimi anni il virus ha avuto una diffusione crescente in Italia settentrionale. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, i cambiamenti climatici con ondate di calore e alti livelli di umidità favoriscono la proliferazione delle zanzare portatrici, rendendo i mesi estivi particolarmente rischiosi.
La morte della donna di Novara evidenzia quanto il West Nile resti un’emergenza sanitaria da non sottovalutare. Sorveglianza epidemiologica e prevenzione personale si confermano le uniche strategie efficaci per proteggere soprattutto le persone più vulnerabili.
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