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31 Agosto 2025 - 10:07
Un gesto vile, che colpisce due volte: nella dignità e nella quotidianità. È questa la sensazione di chi, come la famiglia Aversa, si è visto privare non soltanto di un bene materiale, ma soprattutto di uno strumento fondamentale per garantire autonomia a una bambina di appena otto anni con difficoltà motorie. A Torino, nel quartiere San Salvario, qualcuno ha rubato il triciclo speciale, dal telaio rosso e dal valore di circa 1.500 euro, che la piccola usava per muoversi.
Il padre, Simone Aversa, non riesce a contenere la rabbia: «Aiutateci a trovare questi miserabili», è il suo grido diffuso attraverso i social e raccolto da tanti cittadini indignati. Il triciclo era stato acquistato poco più di un anno fa, dopo sacrifici e attese, proprio per permettere alla bambina di muoversi con maggiore libertà, in città e negli spostamenti quotidiani. Un mezzo non comune, con caratteristiche particolari, essenziali per chi non può contare su un normale equilibrio motorio.
Il furto è avvenuto nell’androne del palazzo in cui vive la famiglia, una zona apparentemente sicura, usata da diversi residenti per lasciare biciclette e ciclomotori. Ma al rientro dalle vacanze, la scoperta amara: il triciclo non c’era più. Sparito, insieme a un pezzo di autonomia e serenità conquistata con fatica.
L’appello del padre è stato immediato. Dopo aver sporto denuncia ai carabinieri, ha scelto la strada dei social network per provare a smuovere le coscienze e chiedere collaborazione. «Chiediamo a tutti di aiutarci a risalire ai responsabili e ritrovare la bici», ha scritto, lasciando anche un numero di telefono per eventuali segnalazioni: 335.7249281.
La vicenda ha suscitato sdegno non solo nel quartiere ma in tutta la città. Colpire una famiglia in difficoltà, privando una bambina fragile di ciò che le consentiva di sentirsi più indipendente, appare a molti come un atto di crudeltà gratuita. In tanti sottolineano come simili episodi rendano ancora più complicata la vita di chi già affronta ostacoli quotidiani.
Il furto, oltre a sollevare indignazione, apre anche un tema più ampio: la sicurezza nei condomini e negli spazi condivisi, spesso percepiti come protetti e invece facili bersagli per ladri che approfittano di porte lasciate socchiuse o di luoghi poco sorvegliati. San Salvario, quartiere vivace e popoloso, non è nuovo a episodi di microcriminalità, ma questa volta il colpo ha assunto un significato simbolico molto più forte.
Ora la speranza della famiglia è che l’eco mediatica e la mobilitazione dei cittadini possano servire a ritrovare il triciclo. Non si tratta solo di restituire un oggetto rubato, ma di ridare dignità e libertà a una bambina che, a soli otto anni, ha già dovuto imparare quanto può essere dura la vita.
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