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Cronaca

Blitz contro il lavoro nero: scoperti 33 lavoratori irregolari e multe per oltre 130mila euro

Sei imprese sotto accertamento: violazioni su contratti, sicurezza e tutele. La Guardia di Finanza promette tolleranza zero e invita a segnalare le irregolarità

Blitz contro il lavoro nero

Blitz contro il lavoro nero: scoperti 33 lavoratori irregolari e multe per oltre 130mila euro (foto archivio)

Il contrasto al lavoro nero resta una delle priorità della Guardia di Finanza e l’ultimo intervento in provincia di Alessandria lo dimostra con chiarezza. Un’operazione condotta dai militari del Gruppo di Alessandria ha portato alla luce 33 lavoratori irregolari in sei diverse attività commerciali e produttive, confermando quanto il fenomeno resti diffuso e radicato.

Il bilancio dei controlli parla chiaro: 6 dipendenti completamente in nero, privi di contratto e dunque senza alcuna forma di tutela previdenziale o assicurativa, e 27 lavoratori assunti in modo irregolare, con violazioni alle norme sul lavoro subordinato e sulla sicurezza. Un mix di abusi che non riguarda solo i diritti dei dipendenti, ma che sottrae risorse anche allo Stato e altera la concorrenza tra imprese.

Le sanzioni comminate ai datori di lavoro responsabili superano i 130.000 euro, cifra che fotografa non solo la gravità delle violazioni riscontrate, ma anche la volontà di colpire duramente chi sceglie di tagliare i costi sulla pelle dei lavoratori. Non si tratta di episodi isolati: il fenomeno del lavoro irregolare continua a rappresentare un’emergenza economica e sociale, specie nei territori dove la crisi ha spinto molti imprenditori a cercare scorciatoie illegali.

L’operazione si inserisce in un piano più ampio di controllo e prevenzione promosso dalle Fiamme Gialle. L’obiettivo è duplice: da un lato garantire pari condizioni di concorrenza tra le aziende, evitando che chi rispetta la legge venga penalizzato da chi sfrutta manodopera a basso costo; dall’altro tutelare concretamente i diritti dei lavoratori, spesso vittime di ricatti e costrette a condizioni che negano sicurezza, contributi e prospettive di stabilità.

«Queste condotte – ricorda la Guardia di Finanza – sottraggono risorse all’Erario e compromettono la crescita sana del territorio». Non è solo un problema di giustizia sociale, dunque, ma anche di sostenibilità economica: il lavoro nero priva lo Stato di entrate fondamentali, indebolisce il welfare e mette a rischio l’intero sistema produttivo.

Il Comando Provinciale di Alessandria ha inoltre ribadito l’importanza delle segnalazioni dei cittadini. Spesso, infatti, le irregolarità emergono proprio grazie a denunce e testimonianze dirette, indispensabili per alimentare una cultura della legalità e della trasparenza.

Quello che emerge è un quadro contraddittorio. Da un lato un territorio che continua a soffrire per carenza di occupazione stabile e salari bassi, dall’altro imprenditori che cercano scorciatoie nel lavoro irregolare, scaricando sulle spalle dei dipendenti i rischi economici e sanitari. Eppure, paradossalmente, i dati nazionali confermano che molte imprese faticano a reperire manodopera qualificata. Una contraddizione che rende ancora più urgente affrontare la questione del lavoro nero con strumenti concreti: controlli, certo, ma anche incentivi all’assunzione regolare e un sistema di tutele capace di restituire fiducia ai lavoratori.

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