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Cronaca

Nove migranti stipati in auto, tre chiusi nel bagagliaio: la scoperta dopo un inseguimento di 30 km tra Piemonte e Francia

L’uomo non si ferma all’alt della polizia a Vinadio, travolge la statale 21 e viene arrestato oltre confine a Larche: tre stranieri viaggiavano chiusi nel bagagliaio

Nove migranti stipati in auto

Nove migranti stipati in auto, tre chiusi nel bagagliaio: la scoperta dopo un inseguimento di 30 km tra Piemonte e Francia

Una notte di tensione lungo la statale 21 del Colle della Maddalena, dove si è consumato un inseguimento da film che ha visto impegnate le pattuglie della polizia di frontiera di Limone Piemonte e la gendarmeria francese. Tra il 26 e il 27 agosto, un’auto con targa croata, lanciata a forte velocità, ha ignorato l’alt imposto nei pressi di Vinadio e si è data a una fuga disperata verso la frontiera. Al volante c’era un passeur, ora arrestato, che trasportava nove migranti irregolari, tre dei quali stipati nel bagagliaio.

La scena si è sviluppata in pochi minuti, ma su un tratto particolarmente insidioso. La statale che sale al confine è una strada di montagna, stretta e tortuosa, resa ancora più pericolosa dall’alta velocità mantenuta dal conducente. Le due pattuglie italiane, dopo aver tentato di fermare la vettura, hanno allertato il centro operativo e avviato un inseguimento che si è prolungato per 30 chilometri, fino a sconfinare in territorio francese.

A Larche, piccolo comune dell’Alta Provenza, la corsa si è conclusa con l’uscita di strada del veicolo. È qui che la polizia transalpina, già mobilitata grazie al coordinamento con gli agenti italiani, è riuscita a bloccare l’uomo e a mettere in salvo i migranti a bordo. Le operazioni hanno richiesto grande cautela: tre passeggeri erano rinchiusi nel bagagliaio in condizioni disumane, mentre altri sei erano stipati nell’abitacolo. Uno di loro, ferito in maniera lieve, è stato trasportato in ospedale per i controlli sanitari.

Secondo quanto emerso, i migranti provenivano da Egitto, Pakistan e India. L’identità del passeur, invece, è ancora in fase di accertamento da parte delle autorità francesi, che hanno aperto un’inchiesta. Resta da chiarire se facesse parte di una rete di trafficanti o se si trattasse di un singolo episodio.

L’operazione rappresenta un nuovo tassello della lotta contro il traffico di migranti lungo le vie di confine tra Italia e Francia. Negli ultimi mesi il Colle della Maddalena è diventato uno dei passaggi più battuti per i tentativi di espatrio irregolare, complice la difficoltà di controllare ogni accesso lungo le valli alpine. In più occasioni la polizia di frontiera ha intercettato veicoli sospetti e fermato passeur che mettevano a repentaglio vite umane per denaro.

Il rischio è duplice: da un lato la sorte dei migranti, costretti a viaggiare in condizioni pericolose e degradanti, dall’altro la sicurezza stradale, con inseguimenti che possono trasformarsi in tragedie lungo strade di montagna. Questa volta la prontezza delle forze dell’ordine ha impedito conseguenze più gravi, ma il fenomeno conferma la complessità di un confine che resta caldo e difficilmente controllabile.

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