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23 Agosto 2025 - 14:51
Polfer
Un momento di distrazione, un attimo di corsa mancata, e la scena che ogni genitore teme si è materializzata sui binari della stazione di Asti: un ragazzino di tredici anni, in vacanza in Italia con la madre e il fratellino, è rimasto da solo sulla banchina mentre il treno, con il resto della famiglia a bordo, partiva senza di lui. Una manciata di secondi che hanno trasformato un viaggio ordinario in una disavventura dai risvolti inattesi, risolta soltanto grazie al tempestivo intervento della Polizia ferroviaria.
Secondo quanto ricostruito, la Centrale operativa ha ricevuto una segnalazione circa la presenza di un minore rimasto solo al binario 3. Subito una pattuglia si è diretta verso il tredicenne, trovato in evidente difficoltà. Il problema non era solo l’isolamento improvviso, ma anche la barriera linguistica: il ragazzo parlava soltanto spagnolo. Gli agenti, con pazienza e attenzione, hanno cercato di tranquillizzarlo e di capire il più possibile attraverso gesti, parole semplici e il supporto della tecnologia.
Superata la fase di smarrimento, gli operatori sono riusciti a stabilire un contatto telefonico con la madre. Nel frattempo la donna, che si era accorta quasi subito dell’assenza del figlio maggiore, stava già organizzando con il personale di bordo il rientro immediato ad Asti con il primo treno disponibile. L’attesa, che al tredicenne deve essere sembrata interminabile, si è conclusa con l’arrivo della mamma e del fratellino e con un abbraccio liberatorio che ha sciolto la tensione di tutti.
La donna non ha nascosto la sua gratitudine nei confronti della Polfer. Ha ringraziato più volte gli agenti per la sensibilità con cui hanno gestito la vicenda, sottolineando come in pochi minuti abbiano saputo rassicurare il ragazzo e ricomporre una situazione che, in altre circostanze, avrebbe potuto assumere contorni ben più problematici.
Episodi come questo, apparentemente minori, mostrano con chiarezza quanto delicata sia la sorveglianza quotidiana nelle stazioni ferroviarie. Gli spazi ampi, la velocità delle partenze, i flussi di passeggeri possono trasformare un attimo di disattenzione in un rischio reale. Per chi è in viaggio con bambini e ragazzi, la raccomandazione resta quella di muoversi con particolare cautela, evitando corse dell’ultimo secondo e verificando sempre la salita a bordo di tutti i componenti del gruppo.
Ad Asti, invece, la giornata si è conclusa con un lieto fine. Il tredicenne ha potuto riprendere il viaggio insieme alla sua famiglia, portando con sé il ricordo di una paura passeggera e, probabilmente, la sorpresa di aver trovato nell’uniforme blu dei poliziotti italiani un sostegno insperato. Per la Polfer un intervento riuscito, per i viaggiatori un promemoria prezioso: a volte basta un attimo per perdersi, ma la prontezza dei controlli e la capacità di ascolto possono fare la differenza.
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