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Cronaca
21 Agosto 2025 - 19:06
Mombracco, il fuoco torna tra le falesie di Leonardo: nuova riaccensione tra Revello e Rifreddo
Non c’è pace per i boschi del Mombracco, tra Revello e Rifreddo, nel cuneese. Dopo che due giorni fa l’area era stata dichiarata sotto controllo, oggi 21 agosto le fiamme si sono riaccese con forza in una zona già duramente colpita. L’incendio è stato notato nel primo pomeriggio nei pressi delle Falesie di Leonardo, costringendo i vigili del fuoco a un nuovo e immediato intervento.
Tra lunedì e martedì l’area, in particolare la frazione San Martino, era stata devastata da un vasto rogo che aveva finito per bruciare circa 50 ettari di bosco. In quelle ore si era resa necessaria anche l’evacuazione temporanea di alcune abitazioni, mentre il Comune di Revello, sulla base delle indicazioni dei soccorritori, aveva assicurato che la situazione fosse stata riportata sotto controllo.
Il fronte di fuoco si era aperto inizialmente nella frazione Morra San Martino di Revello, propagandosi su tre lati distinti: due, verso Rifreddo e verso monte, erano stati messi in sicurezza, ma quello diretto verso il centro abitato di Revello era rimasto critico. Per fronteggiare le fiamme erano state mobilitate quindici squadre di vigili del fuoco provenienti da Saluzzo, Cuneo, Bra, Dronero e Barge, affiancati dai volontari dell’Aib, dalla Protezione civile, dai carabinieri, dalla polizia locale e dal 118. Determinante era stato l’arrivo del supporto aereo, con l’impiego di elicotteri e di un Canadair, indispensabili per i roghi più alti e difficili da raggiungere via terra.
Il meteorologo Andrea Vuolo aveva spiegato sui suoi canali social che l’incendio stava interessando un’area particolarmente delicata, il Monte Mombracco (1.306 m s.l.m.), situato tra le valli Po e Infernotto. Nello stesso aggiornamento aveva segnalato la presenza sul posto di mezzi aerei impegnati nello spegnimento e l’arrivo di primi nuclei temporaleschi sulle Alpi cuneesi.
Nelle stesse ore altri incendi avevano colpito il Piemonte, in particolare il biellese, nell’area dell’Alpe Noveis, dove si ipotizzava l’origine da fulmini caduti su terreni resi fragili da settimane di caldo intenso e assenza di precipitazioni.
Alla complessità della situazione si aggiunge ora un secondo fattore di rischio: i temporali. Secondo gli esperti, la perturbazione in arrivo sul Piemonte potrebbe sì favorire un abbassamento delle temperature, ma anche generare fenomeni estremi come grandinate, nubifragi, raffiche di vento e allagamenti. Condizioni che potrebbero complicare ulteriormente le operazioni di spegnimento e aggravare l’emergenza già in corso.
L’incertezza resta alta: i vigili del fuoco e i volontari sono di nuovo in campo sul Mombracco, ma l’alternanza tra siccità estrema e violenti temporali rischia di trasformare il Cuneese in un territorio ancora più fragile, stretto tra il fuoco e l’acqua.
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