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Cronaca

Persi col cane sopra il Lago dei Cavalli: quando uno smartphone può salvare due vite

Allarme domenica sera, ritrovati grazie all'intervento di Vigili del fuoco, Soccorso alpino e Guardia di finanza

Persi col cane sopra il Lago dei Cavalli

Persi col cane sopra il Lago dei Cavalli: salvati nella notte da soccorritori e coordinate GPS

Sembrava una giornata di montagna come tante: uno zaino leggero, il cane al seguito, il desiderio di camminare in silenzio tra boschi e panorami, lontani dalla frenesia quotidiana. Ma nel tardo pomeriggio di domenica 17 agosto, sopra il Lago dei Cavalli, in Valle Antrona, l’escursione di due giovani si è trasformata in un’emergenza. Il sentiero scomparso nella penombra, l’orientamento smarrito, la quota che non perdona. A fare la differenza, questa volta, è stata una telefonata lucida e tempestiva.

L’allarme è scattato in serata. I due escursionisti — uno di 24, l’altro di 27 anni — si sono trovati in difficoltà nel rientro, impossibilitati a riconoscere il tracciato seguito all’andata. Una situazione che, in quota, può degenerare in fretta: basta un cambio di luce, una deviazione involontaria, una traccia coperta, perché la montagna diventi un labirinto. Ma i due non hanno perso la testa: hanno attivato i soccorsi, fornendo le coordinate precise del punto in cui si trovavano.

Da quel momento si è mossa una macchina rodata, fatta di competenza e collaborazione. A intervenire sono stati i Vigili del Fuoco, il Soccorso Alpino, le unità della Guardia di Finanza e personale civile. In poche ore, le squadre hanno risalito la valle, localizzato i ragazzi grazie alla posizione GPS e li hanno raggiunti, insieme al loro cane, nella notte. I tre sono stati riaccompagnati a valle senza ferite, seppure comprensibilmente scossi dall’esperienza.

L’episodio si è concluso bene, ma lascia aperti spunti di riflessione tutt’altro che banali. A cominciare dal valore della preparazione escursionistica: conoscere l’itinerario, monitorare il meteo, portare con sé una mappa o una traccia scaricata offline, non affidarsi solo all’improvvisazione. In secondo luogo, la consapevolezza che uno smartphone può salvare una vita — ma solo se la batteria è carica, se si sa usare correttamente la funzione di geolocalizzazione e se si mantiene la calma per comunicare.

In questo caso è emersa la migliore sinergia possibile tra tecnologia e intervento umano: da una parte il segnale inviato in tempo, dall’altra la prontezza e l’organizzazione dei soccorritori, capaci di agire rapidamente e con efficienza, anche in condizioni non semplici. Il territorio montano della Valle Antrona, tanto affascinante quanto insidioso, richiede attenzione e rispetto. Non basta uno smartphone per essere al sicuro, ma può bastare a evitare il peggio, se usato con lucidità.

Le cronache delle ultime estati raccontano una crescente frequentazione delle valli alpine da parte di escursionisti non sempre esperti. La montagna è accogliente, ma non indulgente: pretende responsabilità, conoscenza, capacità di valutazione. I due ragazzi salvati sopra il Lago dei Cavalli hanno avuto la prontezza di chiedere aiuto prima che fosse troppo tardi, e grazie a questo oggi sono a casa, senza danni.

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