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Cronaca

Si tuffa per salvare il suo cane e muore nel fiume: un gesto d’amore più forte della paura

Aveva vent’anni e non ha esitato a buttarsi nel fiume per il suo compagno a quattro zampe: il cane si è salvato, lui no

Si tuffa per salvare il suo cane

Si tuffa per salvare il suo cane e muore nel fiume: un gesto d’amore più forte della paura

Aveva appena vent’anni. Era giovane, pieno di vita, e amava profondamente il suo cane, tanto da sacrificare se stesso per salvarlo. È accaduto il 12 agosto a Villeurbanne, nei pressi del parco Feyssine, in Francia. Un luogo di passeggiate e corse nel verde, diventato teatro di una tragedia silenziosa e devastante.

Il giovane, che si trovava lungo il fiume Rodano con il suo amico a quattro zampe, ha visto il cane entrare in acqua e iniziare a lottare contro la corrente. Nessuna esitazione. Nessuna paura. Solo un gesto istintivo, puro e radicale: si è tuffato per salvarlo.

Quell’atto di coraggio, che per altri sarebbe stato impensabile, per lui era la sola possibilità. Perché l’amore vero non fa calcoli. Perché chi ama il proprio animale come un fratello, come un figlio, non sta lì a valutare il pericolo: segue il cuore.

Il cane, nonostante le difficoltà, è riuscito a tornare a riva. Ma il suo giovane salvatore è stato trascinato via dalla corrente impetuosa del Rodano. Alcuni passanti hanno raccontato di aver visto il ragazzo annaspare, chiedere aiuto, poi scomparire sotto l’acqua. Le urla, l’attesa, i soccorsi. I vigili del fuoco sono arrivati pochi minuti dopo, ma il tempo era già nemico.

Le ricerche sono durate ore. Il corpo senza vita è stato ritrovato più tardi, proprio di fronte al parco. In quello stesso punto in cui, solo poche ore prima, un ragazzo e il suo cane giocavano insieme, ignari che sarebbe stato l’ultimo giorno.

La notizia ha scosso la comunità, i testimoni, gli amanti degli animali, chiunque abbia mai conosciuto il legame profondo, irripetibile, totalizzante che può nascere tra un essere umano e il suo compagno a quattro zampe. Il ragazzo non ha compiuto un atto eroico per vanità. Non è diventato un eroe per caso. Ha semplicemente seguito un sentimento così potente da non lasciare spazio ad altro.

Il cane è stato affidato al partner della vittima. È illeso, almeno fisicamente. Ma chi ha visto la scena racconta di uno sguardo perso, di una presenza inquieta, come se anche lui sapesse di aver lasciato nel fiume un pezzo di sé.

Questa tragedia non è solo un promemoria dei pericoli nascosti delle acque aperte, delle correnti invisibili e letali del Rodano. È soprattutto la prova struggente che esiste un amore capace di travolgere la logica, un legame che non ha bisogno di parole per dimostrarsi vero.

In un tempo in cui tutto è misurato, calcolato, trattenuto, questo gesto – estremo, disperato, straordinariamente umano – ci ricorda che l’amore autentico è gratuito, istintivo, incrollabile. Che a volte, per salvare chi si ama, si è pronti a dare tutto ciò che si ha, anche la vita.

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