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Cronaca

Street food nel mirino: blitz dei Nas dopo i casi di botulino in Calabria e Sardegna

Sequestri per oltre 600mila euro tra food truck, sagre e festival: quasi la metà dei controlli fuori norma

Food truck

Food truck (foto di repertorio)

L’allerta per la sicurezza alimentare in Italia è tornata a livelli altissimi dopo i casi di botulino registrati in Calabria e Sardegna, che hanno provocato tre morti in poche settimane. In Calabria, le autopsie su Tamara D’Acunto e Luigi Di Sarno hanno confermato l’intossicazione dopo aver consumato pietanze con broccoletti acquistati a un food truck. In Sardegna, la vittima è deceduta dopo aver partecipato a un evento di Fiesta Latina a Monserrato.

Per fronteggiare l’emergenza, i Carabinieri del Nas hanno intensificato i controlli su tutto il territorio nazionale, concentrandosi su food truck, sagre e festival di street food, dove il rischio di criticità aumenta per l’elevata affluenza e i ritmi di preparazione accelerati.

Secondo i dati forniti dall’Arma, dal 1° gennaio al 12 agosto sono stati effettuati 86 controlli, di cui 40 irregolari. Le strutture ispezionate sono state 76, con 10 sequestri. Gli alimenti sottratti al consumo ammontano a 778 chili di prodotti solidi e 120 litri di liquidi, per un totale di 245 unità e un valore commerciale di quasi 20mila euro.

Il valore complessivo dei sequestri — tra strutture, alimenti e attrezzature — raggiunge 608.170 euro, con un raddoppio negli ultimi giorni rispetto ai 300mila contabilizzati fino al 10 agosto. Le sanzioni amministrative sono state 43, per un importo di 36.617 euro, mentre le violazioni penali sono state sei. Segnalate 33 persone alle Autorità amministrative e cinque alla magistratura.

Il bilancio sanitario in Calabria vede al momento 11 pazienti ricoverati all’ospedale Annunziata di Cosenza (3 in Terapia intensiva, 3 in Pediatria e 5 nei reparti di Area medica) e 7 dimessi. Sono sette i sieri anti-botulino somministrati. Nell’inchiesta aperta dalla Procura di Paola risultano dieci persone indagate. Quattro i lotti di friarielli già richiamati dal mercato.

Dall’Istituto Superiore di Sanità arrivano dati che confermano la gravità del fenomeno: dal 2001 al 2024 sono stati segnalati 1.276 casi di botulismo (circa 53 l’anno), di cui 574 confermati in laboratorio e nel 91,6% dei casi di origine alimentare. I decessi registrati sono 15. L’Italia ha una delle incidenze più alte in Europa, soprattutto per la radicata abitudine, in particolare nelle regioni meridionali, di preparare conserve fatte in casa.

Il responsabile del Centro di riferimento botulino dell’Iss, Fabrizio Anniballi, sottolinea che il botulismo “resta un problema di salute pubblica” e ricorda le regole fondamentali per prevenire i rischi. Un barattolo sospetto presenta tappi incurvati verso l’alto che, premuti, producono il tipico click clack, segnale di perdita del sottovuoto. La presenza di bollicine, liquido in eccesso, odori o colori anomali impone di non assaggiare mai il contenuto.

Le conserve, anche una volta aperte, vanno conservate in frigorifero e consumate rapidamente. Il congelamento non elimina la tossina, mentre una bollitura di 5-10 minuti può disattivarla temporaneamente, ma il prodotto va mangiato subito.

I sintomi di intossicazione compaiono in genere tra 24 e 72 ore dall’ingestione: sdoppiamento della vista, difficoltà a tenere gli occhi aperti, pupille dilatate, bocca secca, problemi di deglutizione e parola impastata. In presenza di questi segnali, è necessario rivolgersi immediatamente ai soccorsi.

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