Cerca

Cronaca

Oggi pomeriggio l’ultimo saluto a Gaia, caduta col parapendio

Il rito sarà celebrato alle 15 nella parrocchiale

Oggi pomeriggio l’ultimo saluto a Gaia, caduta col parapendio

Oggi pomeriggio l’ultimo saluto a Gaia, caduta col parapendio

Strambino, mercoledì 6 agosto. Oggi pomeriggio, alle 15, nella chiesa parrocchiale, l’addio a Gaia Mangolini. Aveva 24 anni. Domenica è morta cadendo con il parapendio, a pochi metri dal suolo, nei pressi del laghetto di Chamois, in Valtournenche.

Era partita dal Col Falinere, a 2500 metri. Volava spesso, con entusiasmo e rispetto. Quel volo lo conosceva. Ma il vento, all’improvviso, ha cambiato tutto. Era quasi arrivata, quando è stata sbalzata giù. Una manciata di secondi. Nient’altro.

In paese, da domenica, è calato il silenzio. Il salone di via Cotonificio, dove Gaia lavorava con la mamma Rossana e la sorella Marta, è chiuso. Un cartello scritto a mano lo spiega: “Un dolore troppo grande sta attraversando i nostri cuori”. È tutto lì.

Maurilio, il papà, dirigente del Panificio Rista, è conosciuto da tutti. In tanti lo ricordano al Carnevale del 1998, quando fu Principe con Mara Caglioti. Oggi, gli amici lo abbracciano in silenzio. Chi lo conosce davvero dice che è cambiato il suo sguardo. Ha smesso di brillare.

Gaia Mangolini, 24 anni, al lavoro

Accanto alla famiglia, il compagno di Gaia, Alessio, e il fratello Federico. Le parole non servono, ma ci sono. Le ha espresse anche la sindaca Sonia Cambursano, a nome dell’intero paese. Gaia, per età, avrebbe potuto essere una delle sue figlie.

"Questa volta non so davvero cosa dire, mi sembra che non esistano parole per tutto questo dolore. Gaia stava facendo ciò che amava, come tutte le ragazze e i ragazzi dovrebbero poter fare a vent'anni, e meritava di poter tornare a casa dalla sua famiglia che la ama - ha scritto la sindaca sui social -. In paese la conoscevamo tutti, aveva il sorriso luminoso dei suoi vent'anni e l'entusiasmo di chi la vita la vive per davvero. È da ieri sera che penso con struggimento ai suoi genitori, soprattutto alla sua mamma, forse perché lo sono io stessa, e anche le mie figlie hanno vent'anni. Sopravvivere a un figlio è il più atroce dei destini, è innaturale e crudele. Il mio abbraccio affettuoso e sincero alla famiglia di questa giovane donna che ci ha lasciate e lasciati tutti senza parole di fronte a un dolore troppo grande".

Nel 2019 si era diplomata all’Istituto Cena di Ivrea, indirizzo Sistemi informativi aziendali. Lavorava, volava, camminava in montagna. Viveva. Dopo la cerimonia funebre, le sue spoglie saranno accompagnate al tempio crematorio di Mappano.


Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori