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Cronaca
06 Agosto 2025 - 06:57
Lutto a Chivasso, è morto Carmelo De Rosa: una voce tosta del quartiere Borgo Sud Est
Chivasso ha perso uno dei suoi figli più tosti, più tenaci. Martedì 5 agosto, in tarda serata, si è diffusa la notizia della morte di Carmelo De Rosa, 70 anni, storico residente di via Togliatti e figura centrale nelle battaglie civiche del quartiere Borgo Sud Est, stroncato da un male che non gli ha lasciato scampo.
Era un uomo che non si arrendeva, che non chinava il capo, che continuava a lottare anche quando sembrava che nessuno volesse ascoltarlo. Per chi ha fatto il nostro mestiere per tanti anni, in città, è impossibile non averlo conosciuto.
Nel quartiere Borgo Sud Est, in redazione, sotto i portici di via Torino.
Ultimamente capitava di vederlo seduto al tavolino del bar La Fenice, di fronte ad un caffè, insieme all’inseparabile amico e compagno di lotte Beppe Vijno di Sempre Avanti,a parlare di politica, di città, di emarginazione, di giustizia sociale.
Parlava della sua Chivasso, Carmelo De Rosa, una città che amava profondamente ma da cui, a volte, si sentiva dimenticato.
Originario di San Giovanni Gemini, in provincia di Agrigento, era nato il 13 giugno 1955. Da decenni viveva a Chivasso, nel cuore del Borgo Sud Est. Era sposato e aveva un figlio. Prima della pensione, lavorava come operaio specializzato. Nel 2022 si era anche candidato alle elezioni amministrative con la lista civica di Claudia Buo, senza essere eletto. Ma per lui, la politica non era una questione di cariche: era un’azione quotidiana.
Fu presidente dell’associazione Chivasso Est, e in quel ruolo incarnò la resistenza dignitosa di un quartiere spesso bollato come difficile, marginale. Lui no, non accettava quell’etichetta. La combatteva con le parole, con le assemblee, con le denunce, con gli articoli sui giornali. “Anche noi siamo cittadini di Chivasso e, come tali, abbiamo tutto il diritto di essere ascoltati.”
Al Borgo Sud Est, da sinistra: Bruno Prestìa, Beppe Vijno e Carmelo De Rosa in una fotografia di qualche anno fa
Sempre in prima linea, anche quando il quartiere sembrava ricadere nell’abbandono: un fiume in piena contro chi, secondo lui, aveva dimenticato quei palazzi ad est della città.
Fu protagonista di decine di tavoli sociali, animatore di assemblee, pungolo continuo per le amministrazioni. “Il nostro quartiere fa parte della città? Non lo sappiamo più. Il sindaco sembra il Presidente della Repubblica, è inavvicinabile. E l’assessore? Non si vede mai.” Quante interviste, quante battaglie, quanti tentativi di alzare l'attenzione sui problemi del suo Borgo Sud Est. Non cercava lo scontro fine a sé stesso, ma il dialogo. Quello vero, però. Quello che pretende ascolto.
A rendergli omaggio, oggi, sono in tanti.
Il Gruppo Consiliare Liberamente Democratici lo saluta con parole che sanno di promessa: “Ci lascia un amico e un combattente. La sua passione, il suo spirito di solidarietà ci mancheranno. Lavoreremo per realizzare la Chivasso attenta agli ultimi per cui ha sempre lottato.”
Il consigliere comunale Bruno Prestìa, suo storico compagno (e a volte avversario) di battaglie, scrive: “Condivisi con lui tantissime iniziative. Ci lascia una persona appassionata, che ha sempre messo del suo per realizzare qualcosa di buono nel nostro Borgo. Riposa in pace, Carmelo. Realizzeremo anche l’ultima cosa di cui abbiamo parlato...”
De Rosa era un uomo che sognava una città giusta. Che la immaginava a misura di tutti, anche di chi vive ai margini. Che voleva risposte, non assistenzialismo.
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