Cerca

Cronaca

È morto Ercole Spada, il genio silenzioso dell’auto italiana

Dalla Zagato alla BMW, passando per Fiat e Lancia: il designer che ha scritto la storia su quattro ruote

È morto Ercole Spada, il genio silenzioso dell’auto italiana

È morto Ercole Spada, il genio silenzioso dell’auto italiana

Se n’è andato in punta di piedi, come ha sempre vissuto. Ercole Spada, uno dei più grandi designer automobilistici italiani, è morto la scorsa notte al Sestriere, dove stava trascorrendo qualche giorno di vacanza. Aveva 88 anni. Qualcuno lo ricorderà semplicemente come il “papà della Fiat Tipo”. Ma chi conosce davvero l’automobile sa che Spada è molto, molto di più. È uno di quei nomi che non amano apparire, ma che hanno disegnato la storia, curva dopo curva, cofano dopo cofano.

Era nato a Busto Arsizio, ma viveva a Torino, dove ha trascorso gran parte della sua carriera, dopo il diploma da perito meccanico nel 1956. L’automobile era la sua ossessione gentile. La cercava nell’equilibrio tra funzionalità e leggerezza, nello stile mai urlato, ma sempre riconoscibile. La leggenda vuole che la sua carriera cominciò quasi per caso, bussando alla porta della Carrozzeria Zagato nel 1960. “Sai disegnare un’auto in scala 1:1?” gli chiese Elio Zagato. “Hai la patente?” Due sì. Assunto.

E così cominciò tutto. Aston Martin DB4 GT Zagato, Alfa Romeo Giulietta SZ, Giulia TZ, Lancia Fulvia Sport. Auto che sono entrate nei musei e nei cuori. Nel 1969 passò a Ghia, poi una breve tappa in Audi, prima del grande salto in BMW, nel 1976. Sette anni dopo torna in Italia e approda all’I.D.E.A. Institute di Torino. E lì firma alcune delle auto più iconiche degli anni Ottanta e Novanta: Fiat Tipo, Tempra, Lancia Dedra, Nuova Delta, Alfa Romeo 155 e 166.

Nel 2006, quando la carriera di molti si spegne, lui rilancia. Fonda insieme al figlio Paolo la Spadaconcept, centro stile della SVS Spada Vetture Sport. Da lì nasce la Codatronca TS, un’auto che sembra scolpita nel vento. Un manifesto, più che un’auto.

Il Museo dell’Auto di Torino gli ha dedicato un pensiero sui social: “Spada è stato un grande car designer, un pensatore fuori dagli schemi e un progettista con un’ossessione: la leggerezza. La sua mano ha disegnato alcune delle linee più iconiche della storia dell’automobile, come le Alfa Romeo Giulietta SZ e Giulia TZ ‘coda tronca’, l’Aston Martin DB4 GT Zagato, la Lancia Fulvia Sport Zagato. Tutti modelli che hanno ispirato generazioni di designer e continuano a emozionare gli appassionati di tutto il mondo. Al Museo Nazionale dell’Automobile abbiamo il privilegio di custodire una delle sue opere più raffinate: la Lancia Appia Zagato GTE. Proprio qui, nel 2017, ha ricevuto la Matita d’Oro per la sua straordinaria carriera”.

In un’Italia che spesso dimentica i suoi migliori artigiani dell’ingegno, Ercole Spada merita un posto tra i grandi. Era l’uomo che sapeva disegnare un’automobile come fosse un’opera d’arte. Eppure, quando lo incontravi, non parlava mai di sé. Solo delle sue auto. Forse è per questo che oggi ci mancherà così tanto.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori