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Cronaca

Ferrero vince in India: la Nutella è sacra, chi la imita paga. Maxi sequestro e sentenza esemplare contro le copie contraffatte

Nutella dichiarata “marchio ben noto” in India: chi la imita d’ora in poi rischia grosso. Ferrero ottiene risarcimenti e blocca la fabbrica del falso. Una sentenza che fa tremare i truffatori del gusto

Ferrero vince in India: la Nutella è sacra, chi la imita paga. Maxi sequestro e sentenza esemplare contro le copie contraffatte

Ferrero vince in India: la Nutella è sacra, chi la imita paga. Maxi sequestro e sentenza esemplare contro le copie contraffatte

Quando provi a copiare la Nutella, non stai solo rubando un marchio. Stai sfidando una leggenda. E in India, questa sfida l’hanno persa. Sonoramente. La Ferrero, colosso dolciario nato ad Alba e conosciuto ovunque per la sua celebre crema spalmabile, ha appena ottenuto una vittoria giudiziaria dirompente nell’enorme mercato indiano, al termine di una causa che ha messo al centro non solo la tutela di un prodotto iconico, ma anche la sicurezza dei consumatori.

La vicenda ha inizio nell’ottobre del 2021, quando la Food & Drug Administration del Maharashtra fa irruzione in un magazzino industriale a Thane, alle porte di Mumbai. Al suo interno, in uno stabilimento gestito dalla società MB Enterprises, le autorità trovano un’enorme produzione illegale di vasetti contraffatti. Quasi un milione di confezioni false di Nutella, pronte per essere immesse sul mercato, insieme a centinaia di migliaia di etichette, barattoli, tappi e materiali di packaging che imitano in modo spudorato l’estetica dell’originale. Una fabbrica della frode alimentare, letteralmente. E in un Paese dove i prodotti dolciari hanno una diffusione capillare e dove la vigilanza sul cibo è ancora disomogenea, questa truffa avrebbe potuto generare conseguenze sanitarie gravi, soprattutto per i più piccoli.

Ferrero reagisce immediatamente e trascina in tribunale MB Enterprises con l’accusa di violazione del marchio e di concorrenza sleale. La causa, registrata come CS (COMM) 593/2021, arriva davanti all’Alta Corte di Delhi, che lo scorso 28 luglio ha pronunciato una sentenza destinata a fare scuola. Il giudice ha accolto tutte le richieste della multinazionale italiana, stabilendo che la società indiana non potrà più produrre né vendere alcun prodotto che imiti la Nutella, neppure da lontano. Ma c’è di più: la Corte ha riconosciuto ufficialmente Nutella come “marchio ben noto” secondo la legislazione indiana, cioè un brand talmente conosciuto da godere di una protezione estesa, al di là delle categorie merceologiche e delle singole registrazioni.

La decisione si basa su dati inequivocabili. Dal suo ingresso nel mercato indiano nel 2009, Ferrero ha investito miliardi di rupie in promozione e distribuzione, con campagne pubblicitarie capillari e una rete di vendita che ha permesso a Nutella di diventare un nome familiare anche tra i consumatori del Subcontinente. Solo negli ultimi tre anni, le vendite del prodotto hanno raggiunto cifre record – 233 crore di rupie nel 2020-21, 145 crore nel 2021-22, 106 crore nel 2022-23 – accompagnate da investimenti pubblicitari che sono saliti da 3 a 16 crore nello stesso periodo. Numeri che il tribunale ha letto come prova indiscutibile del radicamento culturale e commerciale del marchio.

nutella

La sentenza, oltre a vietare la produzione di copie, obbliga MB Enterprises a pagare 30 lakh di rupie a titolo di risarcimento danni, più altri 2 lakh come spese processuali da versare al fondo dell’associazione forense della Corte. Ma al di là delle cifre, è il principio affermato ad avere un peso globale. Il giudice ha sottolineato come il tentativo di spacciare per autentico un prodotto alimentare contraffatto sia una minaccia per la salute pubblica. E ha definito “gravemente ingannevole” l’uso di un marchio così riconoscibile per vendere un prodotto di origine sconosciuta, che potrebbe contenere ingredienti non controllati o dannosi.

È una vittoria netta, che rafforza la posizione di Ferrero in Asia e conferma la sua volontà di non cedere nemmeno un centimetro nella difesa della qualità. Non è la prima volta che la Nutella finisce nel mirino di chi cerca di cavalcarne la fama per fare soldi facili. Ma questa volta la risposta è stata dura, decisa, implacabile. E arriva in una delle arene giuridiche più complesse del mondo.

Ferrero ne esce non solo rafforzata, ma consacrata. La Nutella non è solo una crema spalmabile: è un patrimonio affettivo, una certezza generazionale, un simbolo che non si può falsificare. Per milioni di persone in tutto il mondo, aprire un barattolo di Nutella significa casa, infanzia, colazione in famiglia. Chiunque tenti di profanare quell’immaginario, ora lo sa: lo farà a proprio rischio e pericolo.

In fondo, questa storia non parla solo di copyright o profitti. Parla di identità. E in questo caso, a vincere non è stata solo un’azienda. A vincere è stata la Nutella. E con lei, tutti quelli che ogni mattina la spalmano sul pane come fosse un rito.

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