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Cronaca

Poliziotto ferito con bottiglia rotta durante una rissa in via Lanzo

l sindacato Siulp denuncia: «Poliziotti lasciati soli in strada, senza tutele»

Poliziotto ferito con bottiglia rotta durante una rissa in via Lanzo

Poliziotto ferito con bottiglia rotta durante una rissa in via Lanzo

Un intervento per una lite degenerata in rissa, in un bar di via Lanzo, si è trasformato in un incubo per i colleghi del commissariato Madonna di Campagna: «Colpiti, insultati, minacciati di morte, feriti con una bottiglia spaccata in volto, aggrediti anche durante le fasi di accompagnamento e foto-segnalamento». È quanto denuncia Eugenio Bravo, segretario generale del Siulp di Torino.

«Quanto accaduto — prosegue Bravo — dimostra per l’ennesima volta che i poliziotti sono lasciati soli, mandati in strada a gestire situazioni ad altissimo rischio, spesso in inferiorità numerica, contro soggetti ubriachi, violenti, senza alcun rispetto per la divisa e per lo Stato. Il tutto in un contesto in cui le leggi garantiste e l’assenza di reali conseguenze penali non fanno paura a nessuno. E a pagarne il prezzo sono sempre gli operatori».

Nel caso specifico, secondo quanto viene riferito, l’aggressione ha coinvolto tre individui ubriachi che si sono scagliati contro gli agenti intervenuti, provocando ferite permanenti a un poliziotto (saturazione al labbro e denti rotti), minacce reiterate anche nei confronti dei familiari, danneggiamenti all’auto di servizio e continue resistenze all’arresto.

«Il lavoro del poliziotto — dice Bravo — è diventato sempre più pericoloso, sempre più gravoso, sempre meno tutelato e, aggiungiamolo, indegnamente sottopagato. Non si può continuare a parlare di sicurezza e legalità senza mettere le forze dell’ordine in condizione di operare con autorevolezza, mezzi adeguati e il pieno sostegno delle leggi e dello Stato. Chi aggredisce un agente non può più farla franca con una pacca sulla spalla».

Il Siulp di Torino chiede che «le istituzioni, a ogni livello, prendano atto del clima di impunità crescente e intervengano con urgenza per ripristinare il rispetto delle regole e la tutela di chi le fa rispettare. Non chiediamo privilegi, ma solo dignità, sicurezza e giustizia», conclude Bravo.


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