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Cronaca

Santa Fede, violenza nella notte: fendente alla gola tra compagni di stanza

ll fatto è avvenuto sabato sera all'interno della comunità Siloe di Cavagnolo

L'Abbazia di Santa Fede a Cavagnolo

L'Abbazia di Santa Fede a Cavagnolo

Un colpo secco alla gola. Con un taglierino. Una lite esplosa per motivi futili tra due ospiti della comunità Siloe, all’interno dell’Abbazia di Santa Fede, a Cavagnolo. È bastato poco. Parole, poi urla, infine la lama.

È successo ieri sera, sabato 2 agosto, intorno alle 23.30. A colpire è stato un 23enne originario del Burkina Faso. Il ferito, egiziano, 28 anni, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino in codice rosso.

La prognosi è riservata. Le sue condizioni sono gravi.

Sul posto sono subito intervenuti i sanitari del 118 ed i carabinieri.

I carabinieri di Cavagnolo

L’intervento dei militari della stazione di Cavagnolo, agli ordini del maresciallo Alessio Guzzon, ha portato all’arresto del presunto aggressore, ora detenuto nel carcere di Ivrea con l’accusa di tentato omicidio.

I due erano compagni di stanza. L’aggressione è avvenuta al termine di una discussione degenerata.

Un fendente netto alla gola. Tutto è accaduto in pochi secondi.

La comunità Siloe della responsabile Suor Silvana Moncalvo da anni è un presidio di accoglienza e solidarietà nel complesso dell'Abbazia di Santa Fede. Nella struttura vivono migranti: il centro ha accolto anche i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, da Siria, Tunisia, Burkina Faso.

Oggi è un punto di transito per chi, dall’inferno, cerca un minimo di tregua. Ma anche italiani in difficoltà trovano rifugio.

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