Cerca

Cronaca

E' Ivan Mirandola, di Moncrivello, il 35enne vittima di un incidente in moto a Bollengo

Lo schianto nel pomeriggio di sabato 2 agosto. Per il giovane non c'è stato nulla da fare

Quel che resta della Yaris coinvolta nell'incidente e Ivan Mirandola

Quel che resta della Yaris coinvolta nell'incidente e Ivan Mirandola

Ivan Mirandola, 35 anni, di Moncrivello, è morto carbonizzato in sella alla sua moto. È successo nel pomeriggio di sabato 2 agosto, sulla statale 338 “Broglina”, all’altezza di Bollengo. Viaggiava con un gruppo di amici motociclisti diretti verso il Biellese, un classico itinerario del fine settimana, apprezzato per il tracciato e il paesaggio. Ma all’altezza di una curva, la gita si è trasformata in tragedia.

La sua Suzuki Sv600 si è schiantata contro una Toyota Yaris ibrida che viaggiava in direzione opposta. A bordo c’erano due coniugi di Biella, 69 e 61 anni. Dopo l’urto, la moto è finita incastrata tra la vettura e il guardrail. E nel giro di pochi istanti, entrambi i mezzi sono stati avvolti dalle fiamme. Mirandola non ha avuto scampo.

I due occupanti dell’auto sono riusciti a uscire giusto in tempo, riportando solo qualche contusione. Un ragazzo che viaggiava dietro Mirandola, alla vista dell’incidente, ha perso il controllo della moto ed è caduto a terra: anche lui è stato portato in ospedale, ma le sue condizioni non sono gravi.

L’allarme è scattato alle 15.30. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Azeglio e il nucleo radiomobile di Ivrea, insieme al 118 e ai vigili del fuoco. La salma è stata recuperata e trasportata alle camere mortuarie dell’ospedale di Ivrea, a disposizione della Procura. Toccherà adesso ai militari accertare le responsabilità e ricostruire la dinamica dell’incidente. Resta da chiarire anche l’origine dell’incendio.

Nel frattempo, la statale è rimasta chiusa per tre ore in entrambe le direzioni, per permettere soccorsi, rilievi e messa in sicurezza della carreggiata.

Ivan Mirandola era conosciuto tra gli appassionati delle due ruote, e la sua morte riapre – ancora una volta – il tema della sicurezza sulle strade secondarie del Canavese e del Vercellese, sempre più spesso scenario di schianti mortali.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori