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Cronaca

"Un saluto a pugno chiuso!". Ciao Chiara, lutto nella sinistra torinese

Una vita spesa tra femminismo, antifascismo e giustizia sociale: Marzocchi è stata dirigente nazionale, regionale e anima del quartiere Barriera di Milano

"Un saluto a pugno chiuso!". Ciao Chiara, lutto nella sinistra torinese

"Un saluto a pugno chiuso!". Ciao Chiara, lutto nella sinistra torinese

Non ha fatto in tempo a lottare, questa volta. È andata via così, in silenzio e troppo in fretta, Chiara Marzocchi, militante storica e dirigente di Rifondazione Comunista. A comunicarne la scomparsa è la segreteria provinciale di Torino del partito, con una nota che racconta la rapidità della malattia e il vuoto che lascia dietro di sé. “Un male incurabile se l’è portata via in pochi giorni, con una rapidità fulminante, privandoci di una grande compagna e lasciandoci attoniti e attonite”.

Chiara era molto più di una dirigente. Era una compagna autentica, radicata nei territori, nei quartieri più complessi di Torino, Barriera di Milano in primis, dove ha guidato fino all’ultimo il circolo Lenin–Di Vittorio. Ha fatto parte della Direzione Nazionale, della segreteria regionale piemontese per due mandati consecutivi e non ha mai smesso di tenere la barra dritta, anche quando era controcorrente. “Odio gli indifferenti”, scriveva Gramsci: lei ne aveva fatto una filosofia di vita.

Impegno, umanità e ascolto sono le parole che più spesso ritornano nei ricordi di chi l’ha conosciuta. “Te ne sei andata così in fretta che non abbiamo nemmeno avuto il tempo di salutarci”, scrive commosso Roberto Villani. “Eri una compagna sincera, tenace, generosa, speciale... Da sempre schierata dalla parte giusta”. Anche Tatiana Bertini la ricorda come “bella, rossa, sorridente e combattente”, capace di instaurare rapporti profondi anche nei brevi momenti condivisi.

Nicolò Martinelli la definisce “una dirigente comunista e una persona splendida” e aggiunge: “Potrò dire per tutta la vita che ho militato con lei. Mi ha insegnato tanto”. Mentre Loretta, con voce rotta, scrive: “Solo tristezza per una grande perdita. Rimangono la memoria, l’esempio. Ed è lì che si continua a vivere”.

Il suo è stato un contributo ampio e profondo alla politica di sinistra, sempre legata a una visione femminista, inclusiva, antifascista. Non si è mai tirata indietro, ha sempre partecipato alle battaglie del partito, alle riunioni, ai congressi, alle manifestazioni, ai momenti di confronto. Ha contribuito a costruire comunità, relazioni, condivisione. E lo ha fatto, come sottolinea la segreteria torinese, “con grandissima onestà intellettuale”, senza mai perdere la capacità di includere anche nel dissenso.

“Non è morta sola”, si legge ancora nella nota. Nei suoi ultimi giorni, Chiara è stata seguita dal personale dell’Ospedale Maria Vittoria di Torino, ma soprattutto ha potuto contare sulla vicinanza delle compagne e dei compagni del suo amato circolo e dell’intero partito, a livello locale e nazionale. “Questa consapevolezza non ci consola, ma ci accompagna”.

I funerali si svolgeranno nei prossimi giorni. Chi vorrà contribuire alle spese potrà farlo con un versamento al Circolo Giuseppe Di Vittorio di Rifondazione Comunista, indicando nella causale “Per Chiara”. L’IBAN è IT74I0359901899050188539220.

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