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Cronaca
23 Luglio 2025 - 16:36
Picchia la moglie davanti ai passanti dopo un controllo stradale: 36enne arrestato (immagine d'archivio)
Un controllo stradale nato per una mancata precedenza ha portato alla luce una vicenda di maltrattamenti domestici che si sarebbe protratta per giorni. Un uomo di 36 anni è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e si trova ora in carcere in custodia cautelare, dopo che la moglie ha trovato il coraggio di raccontare quanto accadeva tra le mura domestiche.
Tutto ha avuto inizio quando la polizia ha fermato un’auto che non aveva dato precedenza a un pedone. A bordo, oltre al conducente, c’era anche una donna. Durante i controlli, l’uomo ha rifiutato di esibire i documenti e ha dato in escandescenza, aggredendo verbalmente gli agenti. Portato in Questura per accertamenti, gli operatori hanno notato che la compagna presentava numerosi segni di violenza: lividi, graffi ed ecchimosi su diverse parti visibili del corpo.
Nonostante la gravità dei sospetti, la donna non ha voluto collaborare, chiudendosi nel silenzio. Sul posto sono stati chiamati anche gli operatori di associazioni specializzate nel supporto alle vittime di violenza di genere, ma senza successo. La donna ha lasciato la Questura senza sporgere denuncia. Tuttavia, non è finita lì.
Immagine di repertorio
Poco più tardi, l’uomo si è presentato sul luogo di lavoro della moglie, pretendendo da lei le chiavi dell’auto. Al suo rifiuto, è scoppiata la violenza: l’ha picchiata davanti a numerosi passanti, spingendola a terra e facendole sbattere la testa contro un palo del semaforo. È stato solo grazie all’intervento tempestivo di alcuni presenti, che lo hanno bloccato e trattenuto fino all’arrivo della polizia, che l’aggressione si è fermata.
Soltanto dopo questa brutale aggressione pubblica, la donna ha deciso di parlare. Ha raccontato agli inquirenti di giorni di violenze subite in silenzio, confermando i sospetti iniziali. Dopo la convalida dell’arresto, è stata disposta per il 36enne la misura della custodia cautelare in carcere.
Ancora una volta, la denuncia è arrivata solo dopo che la violenza è esplosa per strada, sotto gli occhi di testimoni casuali. Ancora una volta, la paura ha impedito a una donna di trovare protezione in tempo. E ancora una volta, è bastato un controllo della polizia per squarciare il velo dell’apparenza e far emergere una quotidianità fatta di botte, silenzi e minacce.
Immagine di repertorio
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