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Cronaca

Crolla la roccia, resta intrappolato a 170 metri sotto terra

Ore di tensione in una grotta piemontese: speleologo ferito, soccorritori al lavoro senza sosta

Bloccato in grotta speleologo ferito da caduta massi

Bloccato in grotta speleologo ferito da caduta massi (foto di repertorio)

Ore d’angoscia nelle viscere della montagna per uno speleologo rimasto gravemente ferito e intrappolato a circa 170 metri di profondità nell’abisso Paperino, nei pressi di Colla Termini, in provincia di Cuneo. Il drammatico incidente è avvenuto nella giornata di domenica 20 luglio, mentre l’uomo stava esplorando la grotta insieme ad altri compagni.

Durante la discesa, alcune rocce si sono staccate improvvisamente, colpendolo in modo violento. L’uomo, la cui identità non è stata ancora resa nota, ha riportato ferite importanti ma è attualmente sotto osservazione diretta da parte di un sanitario del CNSAS, specializzato proprio negli interventi di soccorso medicalizzato in ambienti ipogei.

La grotta in questione, un sistema sotterraneo noto agli esperti per la sua profondità e la sua complessità, è caratterizzata da numerosi passaggi stretti e tortuosi, che ora si presentano ostruiti dai detriti causati dal distacco roccioso. Questo rende l’operazione di salvataggio particolarmente delicata e rischiosa.

Il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, intervenuto con la Prima Delegazione del Soccorso Speleologico del CNSAS, ha spiegato che sarà necessario un importante lavoro di disostruzione per permettere il passaggio della barella e riportare in superficie l’infortunato. Le manovre, iniziate nelle prime ore successive all’incidente, proseguiranno per lungo tempo, secondo quanto riferiscono gli stessi tecnici, che stanno operando senza sosta all’interno della cavità.

La situazione viene monitorata costantemente, ma la profondità dell’area in cui si trova lo speleologo e la conformazione dell’abisso rendono il recupero estremamente complesso. Le squadre di soccorso, composte da operatori altamente specializzati e dotate di strumentazioni dedicate, stanno affrontando condizioni logistiche e ambientali molto difficili, in un contesto dove ogni movimento deve essere calcolato al millimetro.

Il nome dell’abisso, “Paperino”, contrasta tragicamente con la gravità dell’emergenza in corso: da ore, sotto centinaia di metri di roccia, si sta giocando una partita contro il tempo e contro la montagna stessa.

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