Padre e figlio dispersi in montagna: scattano le ricerche

Altro che pausa. Nemmeno il tempo di sospendere le ricerche per Marino Rabolini, il 71enne di Legnano scomparso una settimana fa, che sulle Alpi biellesi scatta un nuovo allarme. Due persone, padre e figlio, risultano disperse in alta Valsessera, proprio sul confine tra il Biellese e la Valsesia. La loro moto è stata ritrovata parcheggiata accanto a un alpeggio sul versante valsesiano. Poi il silenzio. I due si erano incamminati verso il Monte Bo, ma non sono mai tornati.

Sono ore di angoscia. Sul posto si sono attivate le squadre dei Vigili del Fuoco, supportate dall’elicottero Drago, e gli uomini del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Alagna. I telefoni dei due, se accesi, non danno segnale. La zona è impervia, difficile, e con il calare della notte tutto diventa più complicato.

Nel frattempo, le ricerche di Marino Rabolini, iniziate martedì e andate avanti senza sosta, sono state ufficialmente sospese. L’uomo era uscito sabato scorso per un’escursione verso la Punta del Cravile, lungo lo spartiacque tra Valle Sessera e Valle Cervo, nel territorio di Piedicavallo, nei pressi delle frazioni montane di Valle Mosso e Bioglio. Un’area selvaggia, battuta metro per metro da squadre a terra, droni e mezzi aerei. Ma nulla. Neppure un indizio.

«Le ricerche riprenderanno se e quando ci saranno nuovi elementi» fanno sapere i soccorritori. Marino, ex dirigente dei servizi sociali del Comune di Legnano, era una figura nota. In città e tra gli amanti della montagna. Collaborava con il Club Alpino Italiano locale, aiutando nella tracciatura dei sentieri. Non era uno sprovveduto.

Eppure anche lui è svanito. Come un’ombra inghiottita dai boschi. Ora tocca a un altro padre e a un altro figlio. E la montagna, ancora una volta, trattiene il fiato.