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Cronaca

Tre spari nella notte, poi lo zaino pieno d’armi: mistero a Mirafiori Sud

Nessun ferito, nessun testimone diretto. Solo silenzi e armi abbandonate in una bocciofila

Tre spari nella notte, poi lo zaino pieno d’armi: mistero a Mirafiori Sud

Tre spari nella notte, poi lo zaino pieno d’armi: mistero a Mirafiori Sud (immagini di repertorio)

A Torino Mirafiori Sud, all’incrocio tra strada delle Cacce e via Fleming, qualcosa è successo. Ma cosa, ancora non si sa. Quello che è certo è che nella tarda serata di martedì 15 luglio, diversi residenti hanno sentito tre forti colpi d’arma da fuoco. Hanno chiamato la polizia. Le volanti sono arrivate in massa e hanno perlustrato la zona per ore. Ma nessun ferito, nessun bossolo, nessun sospetto in fuga. Come se gli spari si fossero persi nel vuoto.

Unica traccia concreta: uno zaino trovato nel recinto della bocciofila lì accanto. Dentro, un piccolo arsenale. Due pistole, un fucile e un’ascia. Armi vere, sequestrate e registrate a carico di ignoti. Ma nessuna certezza che tra quelle ci sia l’arma che ha sparato.

L’indagine, avviata dagli agenti del commissariato Mirafiori, è partita da qui. Un primo passo è stato l'identificazione di un uomo con precedenti penali, trovato nei paraggi, ma che è stato rapidamente scagionato: nessun legame con quanto accaduto, almeno secondo i primi riscontri. Resta il mistero.

Sui social, intanto, sono partite le ipotesi. Alcune plausibili, altre totalmente fantasiose. Ma nulla, al momento, può essere confermato. La polizia ha preferito non sbilanciarsi, evitando di rilasciare dichiarazioni premature. "Continueremo ad ascoltare residenti e commercianti della zona", è l’unica informazione trapelata dagli uffici di via Farinelli.

La zona in questione, al confine tra Mirafiori Sud e la zona industriale, non è nuova a episodi di violenza o degrado. Ma è anche un quartiere popoloso, vivo, con scuole, centri sportivi, famiglie. E la presenza di uno zaino pieno di armi in un luogo così frequentato non può che sollevare allarme.

Chi l’ha lasciato lì? Perché? Una delle ipotesi al vaglio degli investigatori è che possa trattarsi di un passaggio andato male tra bande criminali, forse legate allo spaccio o ad attività intimidatorie. Ma senza testimoni diretti e con un vuoto investigativo iniziale, ogni scenario resta aperto.

Il fatto che nessuno sia rimasto ferito fa pensare a colpi esplosi in aria o a scopo dimostrativo, magari per spaventare qualcuno. Oppure è il segnale di qualcosa di più grosso in preparazione, interrotto o rinviato all’ultimo momento.

Intanto lo zaino verrà analizzato in laboratorio. Ogni arma sarà sottoposta a verifiche balistiche per capire se ha sparato di recente. I controlli sui seriali e le impronte sono già in corso. Il timore è che si possa trattare di armi già usate in altri fatti violenti, o pronte a esserlo.

Torino, in questi ultimi mesi, ha già visto casi simili: sparatorie a scopo intimidatorio, ritrovamenti di armi nascoste, zone periferiche teatro di regolamenti di conti tra gruppi rivali. Ma questo caso, per ora, resta un buco nero.

Un dettaglio inquietante resta il luogo del ritrovamento: una bocciofila, luogo simbolo della socialità di quartiere, dove ogni giorno passano anziani, bambini, famiglie. Trovare lì dentro un’arma non è solo pericoloso. È un messaggio. Ma da parte di chi? Finché nessuno parlerà, tutto resta avvolto nel silenzio. Un silenzio interrotto solo da tre spari nella notte.

Immagine di repertorio

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