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Cronaca
15 Luglio 2025 - 11:47
Un nuovo oppioide pericoloso sbarca in Piemonte: fermati due giovani con più di 200 pasticche (immagine di repertorio)
A Novara, le forze dell’ordine hanno intercettato un caso potenzialmente gravissimo di diffusione di nuove droghe sul territorio piemontese. I Carabinieri del Comando provinciale, durante un controllo nei pressi della stazione ferroviaria, hanno fermato due giovani trovati in possesso di oltre 200 compresse di un oppioide pericoloso e vietato in Italia. Si tratterebbe di una sostanza simile al tramadolo, utilizzata in Africa in ambito medico ma spesso finita nel circuito della dipendenza tra le fasce più vulnerabili.
I due fermati sono un 28enne, arrestato con 199 compresse addosso, e un 20enne, denunciato a piede libero con tre pasticche in tasca. L’episodio ha immediatamente sollevato l’allerta delle autorità, che hanno sottolineato come si tratti probabilmente del primo riscontro in Piemonte di questo tipo di stupefacente, noto per i suoi effetti devastanti: difficoltà respiratorie, convulsioni, stato di incoscienza e dipendenza rapida. Una sostanza che può facilmente risultare letale se assunta senza controllo medico, e che allarma anche per la modalità con cui si sta diffondendo, sotto forma di compresse apparentemente innocue.
L’oppioide in questione è chimicamente simile al tramadolo, un analgesico utilizzato in medicina per il trattamento del dolore cronico. Tuttavia, nella sua versione non regolamentata – quella sequestrata a Novara – viene spesso trafficato illegalmente, soprattutto in contesti dove il sistema sanitario è fragile o inesistente. In diversi paesi africani, queste sostanze sono diventate vere e proprie droghe da strada, economiche e molto diffuse, provocando una vera emergenza sanitaria.
Tramadolo
L’intervento dei militari è avvenuto nel contesto di controlli mirati al contrasto dello spaccio nei luoghi di transito e aggregazione, come le stazioni. L’arresto del 28enne e la denuncia del 20enne rappresentano un primo passo investigativo verso la tracciatura dei canali di approvvigionamento e della rete di distribuzione di questa sostanza. Non si esclude che dietro al sequestro possa esserci una rete più ampia, potenzialmente collegata a canali esteri.
Il blitz arriva a pochi giorni da un’altra operazione antidroga avvenuta nella stessa città. In via San Francesco d’Assisi, i carabinieri avevano sorpreso due uomini mentre cedevano hashish a un giovane, sequestrando circa 23 grammi di sostanza (una parte nascosta nel fanale della bicicletta) e denaro in contanti ritenuto provento dell’attività di spaccio. Due episodi in rapida successione che accendono i riflettori sul rischio crescente di un ritorno massiccio di sostanze a basso costo e ad alta dipendenza nelle province piemontesi.
L’allarme è concreto: questa nuova droga potrebbe diventare la prossima emergenza del territorio, con implicazioni sanitarie e sociali devastanti. Gli investigatori stanno ora analizzando le pasticche sequestrate, mentre l’ipotesi investigativa principale è quella dell’introduzione della sostanza da mercati esteri non regolamentati, tramite rotte informali che fanno capo a gruppi criminali ancora da identificare.
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