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Cronaca
14 Luglio 2025 - 14:54
Porta Palazzo: ecstasy nei calzini, cocaina nello yogurt e soldi nascosti nei mobili. 4 arresti (immagine: la droga sequestrata)
A Torino lo spaccio non conosce tregua, ma la Polizia di Stato intensifica i controlli e porta a casa quattro arresti nel giro di pochi giorni. Dalle panchine dei giardini Montanaro a piazza della Repubblica, fino ai sedili del tram 4, la mappa dello smercio di stupefacenti si allarga a macchia d’olio. A finire in manette sono stati quattro giovani, tutti gravemente indiziati di detenzione ai fini di spaccio, con modalità e nascondigli che dimostrano un livello crescente di improvvisazione ma anche pericolosa creatività.
Nel primo caso, gli agenti della Squadra Mobile – Sezione “Falchi” – hanno intercettato due cittadini tunisini, uno dei quali minorenne, che si muovevano in modo sospetto all’interno dei giardini Montanaro, zona già nota per il degrado e lo spaccio. Il più giovane è stato visto ricevere una busta da un uomo arrivato su un monopattino, poi si è allontanato in compagnia di un connazionale di 23 anni. I due si sono seduti su una panchina e hanno nascosto un oggetto in una scatola di scarpe. Dentro, un calzino conteneva 81 pastiglie rosa: con ogni probabilità si tratta di ecstasy di nuova generazione, potenzialmente letale. I due sono stati fermati e arrestati.
Immagine di repertorio
Altro scenario, stessa storia: in piazza della Repubblica, la Polizia ha controllato un’auto sospetta con a bordo un cittadino marocchino di 34 anni. Nel bocchettone dell’aria condizionata era nascosta droga già suddivisa in dosi, pronta per lo smercio. Ma non finisce qui: nel parasole era stato incastrato un bilancino di precisione, mentre all’interno dell’auto sono stati trovati 220 euro in banconote di piccolo taglio, tipiche del commercio illecito. Per l’uomo è scattato l’arresto immediato.
L’ultimo arresto è avvenuto a bordo del tram Linea 4, diventato negli ultimi mesi uno dei simboli della Torino in balìa dello spaccio viaggiante. Gli agenti hanno fermato un altro cittadino marocchino, anche lui sospetto. L’uomo aveva con sé una bottiglietta di yogurt da bere, all’apparenza innocua. In realtà, dentro erano occultati 95 involucri di cocaina, pronti per essere distribuiti. La successiva perquisizione nella sua abitazione ha permesso di scoprire un vero e proprio tesoretto: oltre diciottomila euro in contanti, suddivisi in mazzette e nascosti in vari mobili. Una cifra compatibile con proventi di spaccio strutturato e continuato.
Tutti e quattro gli indagati, precisa la Questura, sono attualmente coinvolti in procedimenti penali nella fase preliminare, motivo per cui vige la presunzione di non colpevolezza. Ma il quadro delineato dalle indagini sembra ormai nitido: la droga circola ovunque, in modo liquido e capillare, sfruttando ogni angolo e mezzo disponibile, da un parco al tram, da un monopattino a un frigorifero di casa.
Il problema, come confermano da tempo forze dell’ordine e residenti, è che le piazze dello spaccio si sono fatte mobili, sfuggenti, ibride, rendendo più difficile un’azione repressiva duratura, ma più urgente un coordinamento interforze costante. Mentre Torino prova a riscoprirsi turistica e attrattiva, il mercato delle sostanze illegali resta vivo e vegeto, alimentato da nuove generazioni di pusher e da circuiti che sembrano rigenerarsi con inquietante rapidità.
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