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Cronaca
14 Luglio 2025 - 12:28
Machete e bombole su un furgone trasformato in casa: la Polizia denuncia una donna a Torino
Un machete lungo mezzo metro, affilato e con la punta appuntita, nascosto tra vestiti e oggetti ammassati all’interno di un furgone. E accanto due bombole di gas, usate per cucinare in maniera del tutto irregolare. È quanto hanno scoperto gli agenti del Commissariato San Paolo e della Polizia Locale di Torino nel pomeriggio di un recente intervento in via Azzi, angolo via Pragelato, nel quartiere Mirafiori Nord.
Tutto è iniziato da una segnalazione giunta alle forze dell’ordine. Un furgone sospetto, con a bordo alcune persone di etnia rom, era stato notato da alcuni residenti, preoccupati dai movimenti intorno al mezzo. La Polizia di Stato, insieme agli agenti municipali, ha deciso di verificare.
Una volta giunti sul posto, gli agenti hanno individuato il veicolo e hanno proceduto a un controllo accurato dell’interno. Tra le masserizie, gli abiti e gli utensili ammassati, uno di loro ha notato sporgere un manico in gomma nera, apparentemente innocuo. Dopo averlo estratto con cautela, è emersa un’arma bianca di grosse dimensioni: un machete da circa 50 centimetri, con lama affilata e punta acuminata, la cui sola detenzione, in assenza di giustificazioni plausibili, rappresenta un illecito penale.
Non è stato l’unico elemento a destare allarme. Sempre all’interno del furgone, gli agenti hanno trovato due bombole di gas, non correttamente fissate né segnalate, utilizzate come strumento di cottura. Una pratica non solo illegale, ma altamente pericolosa, soprattutto in uno spazio angusto come l’interno di un veicolo. Le bombole sono state immediatamente messe in sicurezza per evitare il rischio di esplosioni o fughe di gas.
Alla guida del mezzo è risultata esserci una donna di 41 anni, originaria della Bosnia-Erzegovina, che è stata denunciata per detenzione abusiva di armi. A suo carico sono inoltre scattate diverse sanzioni amministrative da parte della Polizia Locale. I verbali hanno contestato il cambio di destinazione d’uso del veicolo – evidentemente adattato a una funzione abitativa o di cucina – e il mancato possesso dei documenti di circolazione richiesti per legge. Il furgone è stato sottoposto a fermo amministrativo.
Il fascicolo aperto dalla Procura di Torino si trova ora nella fase delle indagini preliminari, e come prevede la legge, per la donna vale la presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva.
L’episodio riaccende l’attenzione su alcuni nodi irrisolti della sicurezza urbana, soprattutto nelle aree periferiche della città, dove situazioni di marginalità si intrecciano spesso a dinamiche illegali e a rischi per l’incolumità pubblica. La presenza di armi in spazi non autorizzati, l’uso improprio di bombole del gas e l’assenza di documentazione su veicoli adibiti a usi non consentiti sono solo alcune delle problematiche riscontrate in interventi di questo tipo.
I controlli della Polizia – fa sapere il Commissariato San Paolo – proseguiranno nelle prossime settimane con la collaborazione della Municipale per monitorare ulteriori situazioni analoghe e verificare il rispetto delle norme anche in merito a veicoli camperizzati abusivamente, stazionamenti sospetti e uso improprio di bombole o sistemi elettrici in contesti urbani.
Dal punto di vista legale, il possesso di armi come machete o coltelli di grosse dimensioni, in assenza di motivazioni legate al lavoro o a sport autorizzati, rientra nella normativa sulla detenzione di armi bianche, regolata dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. L’articolo 4 vieta il porto di strumenti atti ad offendere in luogo pubblico, salvo giustificato motivo.
Non meno preoccupante è la presenza di bombole del gas in un veicolo trasformato in cucina mobile. Oltre al rischio esplosivo, si tratta di una violazione delle norme antincendio e igienico-sanitarie, con potenziali conseguenze sia sul piano amministrativo che penale.
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