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Lutto
10 Luglio 2025 - 18:31
Addio a Paolo Dapavo: il dermatologo pietra miliare di umanità e scienza in Piemonte
Una vita dedicata alla medicina, agli altri, alla ricerca e al rispetto profondo per ogni paziente. Si è spento a soli 60 anni il dottor Paolo Dapavo, dermatologo tra i più noti in Piemonte, stroncato da un male incurabile che affrontava con determinazione da oltre due anni. La notizia della sua morte, avvenuta nella giornata di ieri presso la clinica Sant’Anna, ha suscitato commozione e dolore profondo nel mondo sanitario e in tutta la comunità astigiana.
Originario di Montechiaro d’Asti, Dapavo apparteneva a una famiglia di medici. Fin dagli inizi della sua carriera ha mostrato una dedizione fuori dal comune per la professione. Dopo essersi formato e aver mosso i primi passi accanto al dottor Mario Pippione, ha intrapreso un percorso che lo avrebbe portato a diventare punto di riferimento assoluto nel trattamento della psoriasi. Era specialista in dermatologia presso il San Lazzaro-Molinette di Torino, ma era ad Asti che aveva costruito il suo legame più profondo con i pazienti, nello studio Asti Clinic di corso Alfieri, dove esercitava un’attività privata molto intensa e apprezzata.
Non era soltanto la competenza clinica a renderlo speciale. Chiunque abbia varcato la soglia del suo ambulatorio ricorda la sua umanità disarmante, il tempo che sapeva dedicare a ogni visita, la capacità di ascoltare senza fretta, anche nei casi più complessi o apparentemente banali. Sapeva unire rigore scientifico e delicatezza emotiva. Non era raro che a fine visita stringesse la mano al paziente, lasciando parole di conforto, come se la medicina passasse anche da gesti semplici.
Negli anni, aveva partecipato a numerosi congressi, firmato pubblicazioni, rilasciato interviste specialistiche incentrate sulle terapie innovative contro la psoriasi, patologia che conosceva in modo approfondito e verso cui mostrava particolare sensibilità. Per questo era diventato uno dei medici più richiesti del Nord Italia, tanto che il suo nome era ormai ben noto anche fuori dai confini piemontesi.
Nonostante il peggiorare della malattia, non aveva mai smesso del tutto di lavorare. Ogni volta che le condizioni glielo permettevano, tornava in studio, a conferma del suo forte senso di responsabilità e amore per la professione. Una delle sue ultime apparizioni pubbliche risale allo scorso giugno, in occasione del Referendum, quando si era recato al seggio per votare, apparendo visibilmente provato ma determinato a compiere il suo dovere civico.
Chi lo ha conosciuto ne ricorda anche il profilo discreto, lontano dai riflettori, eppure sempre attento alle dinamiche della sanità e alla formazione dei giovani colleghi. Tra i medici astigiani era un punto di riferimento, anche umano, per le nuove generazioni di specialisti.
Paolo Dapavo lascia la moglie Giusi, il figlio Daniele, il fratello Pier Carlo e il nipote Andrea. Domani, venerdì 11 luglio, è previsto il rosario alle ore 19 nella chiesa di San Secondo, mentre i funerali saranno celebrati sabato alle 10, sempre nella stessa chiesa. È attesa una partecipazione molto ampia, non solo di colleghi e familiari, ma anche di moltissimi pazienti che in questi anni hanno voluto testimoniargli affetto, gratitudine e stima.
Con la scomparsa di Paolo Dapavo se ne va non solo un medico brillante, ma una figura capace di incarnare il meglio della professione sanitaria: dedizione, ascolto, studio continuo e quella rara empatia che lascia il segno. Chi ha avuto la fortuna di incrociare il suo cammino, oggi piange non solo il dottore, ma l’uomo.
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